L’assessore Giacobazzi ha risposto all’interrogazione del consigliere Morandi. “Un esonero al pagamento della sosta contraddirebbe le campagne per la mobilità dolce”
MODENA – “Un esonero al pagamento della sosta per i genitori che accompagnano i figli a scuola è in contraddizione con tutte le campagne che stiamo facendo perché si vada a piedi o in bici a scuola. Non molto lontano esistono aree gratuite in cui lasciare l’auto per accompagnare i bimbi a piedi, e inoltre utilizzando il sistema ‘Sostafacile’ è possibile pagare la sosta esclusivamente per il tempo necessario”.
Lo ha detto l’assessore alla Mobilità del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi rispondendo in Consiglio comunale nella seduta di giovedì 8 giugno all’interrogazione del consigliere di FI Adolfo Morandi sulle sanzioni per sosta degli ausiliari del traffico davanti alle scuole De Amicis in via Caduti in Guerra.
Il consigliere ha riportato la denuncia del presidente del Consiglio d’Istituto e di genitori che accompagnano i bambini a scuola, che vengono multati da personale di Modena Parcheggi perché “lasciano la macchina in sosta per alcuni minuti nell’attesa che venga consentito l’accesso ai locali quando si aprono le porte della scuola. Si tratta di bambini di 6/7 anni con zaini pesanti – ha affermato – che non possono essere lasciati da soli davanti a scuola nell’attesa dell’apertura della stessa; lasciare l’auto in sosta per un breve periodo è una necessità. Lo stesso accade all’uscita, alle 12.50”.
Il consigliere, ricordando che nell’area è previsto il pagamento di una sosta minima di mezz’ora “che comporta per le famiglie una spesa di qualche euro al giorno”, ha quindi chiesto se non si ritiene opportuno verificare quanto affermato da genitori e presidente del Consiglio d’istituto e “valutare la possibilità di concedere a genitori e nonni che accompagnano gli alunni alle De Amicis una sosta gratuita per il tempo necessario ad assolvere all’incombenza quotidiana, che ha comunque una valenza sociale”.
L’assessore ha evidenziato che “il problema evidenziato dall’interrogazione ha valenza sociale non superiore ad altre fattispecie, come ad esempio in presenza di anziani o di persone con problemi di reddito. Inoltre può essere risolto alla radice – ha ribadito – attraverso l’utilizzo del sistema Sostafacile, che consente di evitare il pagamento della sosta minima di mezz’ora attivando e disattivando la sosta per il tempo esatto di utilizzo e riducendo drasticamente l’onere”.
Secondo Vincenzo Walter Stella di Art.1 – Mdp “è sbagliato l’approccio al problema: affronterei la questione ponendomi l’obiettivo della sicurezza e del benessere dei bambini che vanno a scuola. Chiedere invece tolleranza per non far subire multe a chi parcheggia in modo irregolare non è educativo e rischia di accentuare conflitti e frizioni con cittadini che adottano comportamenti più rispettosi. Inoltre – ha aggiunto – si innescherebbe una reazione a catena in cui in ogni realtà scolastica ci si sentirebbe in diritto di poter derogare alle regole accompagnando i propri figli”.
Marco Cugusi ha portato l’esempio della situazione che ha riscontrato davanti alle scuole medie Ferraris: “All’uscita della scuola – ha affermato – c’è sempre una fila con tantissime auto parcheggiate metà su strada e metà su marciapiede, quando poco più avanti c’è il parcheggio del campo da baseball che è spesso vuoto. Farei la multa doppia a chi parcheggia in quel modo – ha aggiunto – e i genitori stanno chiedendo una cosa non corretta, che non fa bene a loro e ai loro figli”.
Per il Pd Simona Arletti ha detto di essere “tranquillizzata e allo stesso tempo preoccupata dall’interrogazione. Mi tranquillizza – ha proseguito – perché comprendo che c’è un differente modo di vedere le cose tra centrodestra e centrosinistra, ma mi preoccupa perché speravo che sul tema dei percorsi casa-scuola ci fosse una visione comune ampiamente condivisa. Chi sceglie una sosta a pagamento deve pagare – ha aggiunto – ma qual è la comunità educante che vogliamo indicare alla città oggi e domani?”.
Elisabetta Scardozzi del M5s ha sollecitato l’Amministrazione “a far si che la mobilità dolce abbia la prevalenza per arrivare entrare e uscire da scuola. Tutto ciò coinvolgendo anche gli stessi bambini: in quanto maestra – ha spiegato – ad esempio, ho fatto un progetto con gli agenti della Polizia municipale attraverso il quale abbiamo portato i bambini in prossimità della scuola e abbiamo multato chi non aveva parcheggiato bene”. La consigliera ha infine sottolineato che “non tutte le scuole sono accessibili attraverso piste ciclabili e non tutte hanno un deposito bici adeguato: ci sentiamo di sollecitare interventi in questo senso”.
Nella replica, Adolfo Morandi ha detto di “essere stato frainteso”. Il consigliere ha precisato di non aver mai detto “che non occorre multare chi lascia auto parcheggiate in malomodo: è chiaro che ci deve essere il rispetto delle regole e che non vanno giustificati certi comportamenti. Ma qui si poneva la questione di bambini che non possono andare soli in giro per la città e hanno bisogno di essere accompagnati e il problema di accompagnarli con l’auto a scuola non è di destra né di sinistra, ma è un problema di vita quotidiana”.