Si è conclusa proprio in questi giorni infatti la valutazione delle domande di partecipazione ai premi per le migliori tesi di laurea magistrale e di dottorato banditi nel 2020 dalla Conferenza dei Presidenti e dei Direttori delle strutture Universitarie di Scienze e Tecnologie (Con.Scienze, http://www.conscienze.it/default.asp). Fra le domande pervenute da tutta Italia, è risultata vincitrice la tesi magistrale del dottore Giacomo Frisoni dal titolo “A new unsupervised methodology of descriptive text mining for knowledge graph learning”, seguita dai docenti relatori Gianluca Moro e Antonella Carbonaro. “Partendo dalla consapevolezza della necessità di integrare metodologie diverse in domini complessi – commentano il professor Moro e la professoressa Carbonaro – la tesi mostra l’uso combinato di tecniche di Text Mining e Web Semantico, prendendo la malattia rara Acalasia Esofagea come caso di studio. A Giacomo, ora dottorando del Dipartimento di Informatica – Scienze e Ingegneria, vanno le nostre più vive congratulazioni per il successo conseguito”.
“Ancora una volta – commenta l’Assessora all’Università Francesca Lucchi – il Campus universitario di Cesena si distingue a livello nazionale per preparazione degli studenti e professionalità del corpo docente. Anche quest’anno infatti le commissioni di valutazione hanno apprezzato molto la qualità delle domande, che ha reso non semplice la selezione delle tesi proposte da premiare, segno questo che conferma l’alto livello di qualificazione scientifica e di attenzione alla didattica presente nei Dipartimenti di area scientifica delle Università italiane. Nello specifico, i risultati conseguiti dal Dipartimento di Informatica – Scienze e Ingegneria di Cesena sono prova dell’impegno portato avanti dal corpo docente e dal personale tecnico-amministrativo nell’ottica di un miglioramento continuo della qualità della didattica e dei servizi offerti agli studenti”.
“Ho scoperto di essere affetto da una malattia genetica – spiega Frisoni – mentre frequentavo la triennale. Il punto è che quando ricevi una diagnosi di una malattia rara i medici ti parlano di patologie i cui nomi sono del tutto sconosciuti. La prima cosa che fai è googlare e proprio navigando ho scoperto l’esistenza di una community ‘Acalasia esofagea: i malati rari non sono soli’ molto attiva dal 2009. Entrando in contatto con i membri di questo gruppo ho scoperto che i pazienti condividono tra loro molti contenuti preziosi relativi ai trattamenti e alle singole esperienze. Dato che mi occupo di ‘Intelligenza artificiale applicata al testo scritto’ ho pensato che applicarla a questo ambito potesse essere utile. In questo modo ho cercato di catturare la voce dei pazienti sempre più trascurata”.
Nella foto Giacomo Frisoni
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