Nel corso del sopralluogo, è stato verificato che l’impresa, in possesso di autorizzazione per rifornimento carburante, autolavaggio e piccole manutenzioni di autoveicoli, eseguiva invece attività di autoriparazione in un’area retrostante al distributore. Nello specifico, al momento del sopralluogo, era presente un’autovettura, marca BMW, posizionata sul ponte sollevatore con il cofano e parti di motore completamente smontate. La ruota posteriore destra era sollevata in attesa di cambio delle pastiglie dei freni. Nelle pertinenze dell’attività era presente, inoltre, un cassone in plastica contenente numerose batterie usate, a dimostrazione di un’ avviata attività di sostituzione delle stesse.
Gli agenti hanno, inoltre riscontrato alcune irregolarità nella gestione del registro rifiuti.
Hanno accertato che l’attività di autoriparazione era esercitata da tempo, a confermarlo la presenza di una serie di veicoli, molti dei quali incidentati, all’interno di un cortile di pertinenza dell’attività.
Al titolare dell’attività è stata elevata sanzione di 5.164€ per violazione dell’art. 2 legge 122/1992 e s.m.i., in quanto esercitava attività di autoriparazione senza i prescritti titoli autorizzativi. Le attrezzature sono state poste sotto sequestro in attesa di ordinanza di confisca che dovrà essere emessa dalla Camera di Commercio di Parma.
Il Comandante del Corpo di Polizia Locale, Michele Cassano, ha dichiarato: “Oltre all’aspetto legato ai titoli necessari per esercitare l’attività di autoriparazione e la necessaria iscrizione in apposito registro delle imprese artigiane, che si ottiene solo dopo aver documentato la disponibilità di adeguati spazi e locali, la dotazione di attrezzature e strumentazioni occorrenti all’attività, si evidenziano altri due rilievi importanti: il primo risiede nel fatto che per esercitare quel tipo di attività è necessaria la designazione di un responsabile preposto alla gestione tecnica dell’officina, in possesso di specifici requisiti personali e tecnico professionali; il secondo risiede nelle violazioni di natura ambientale legate al corretto smaltimento di rifiuti che non risulta tracciabile, secondo le previsioni del testo unico sull’Ambiente, in presenza di attività abusive”.
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