Bologna

“Scommettiamo che fa male?”

Da venerdì 27 novembre cinque incontri per conoscere e prevenire la ludopatia

BOLOGNA – Il gioco d’azzardo è un fenomeno complesso, viaggia su diverse dimensioni, ha un forte impatto in ambito sanitario, sociale, economico, può diventare terreno di infiltrazioni della criminalità organizzata. Per rispondere ai problemi sociali legati alla ludopatia occorre sensibilizzare e informare sui rischi che ne derivano. Per queste ragioni da venerdì 27 novembre a giovedì 3 dicembre è in programma il percorso formativo “Scommettiamo che fa male?”, organizzato, nell’ambito del progetto “L’azzardo non è un gioco”, dall’Osservatorio permanente per la legalità del Comune di Bologna in collaborazione con AUSL e associazione Avviso pubblico. Si tratta di cinque incontri di formazione con educatori, giornalisti, responsabili dei servizi di cura e prevenzione, che metteranno a disposizione dati e riflessioni sull’impatto del gioco d’azzardo nel territorio bolognese, con una particolare attenzione alle azioni da realizzare per prevenire forme di ludopatia.

“Non ci fermiamo neanche in queste settimane con le nostre attività di formazione e sensibilizzazione – spiega l’assessore alla Sanità Giuliano Barigazzi – . A maggior ragione l’attuale emergenza sanitaria ci impone di non abbassare la guardia sulla ludopatia. Per questo è opportuno formare adeguatamente, aiutare le famiglie e condividere dati e conoscenza”.

“Questo percorso formativo si inserisce all’interno di un progetto molto importante che come Comune di Bologna stiamo portando avanti sul tema del contrasto al gioco d’azzardo patologico, in una prospettiva di azione a 360 gradi – ricorda Giulia Di Girolamo, consigliera di fiducia del Sindaco per la legalità –. Grazie alla preziosa collaborazione di Avviso Pubblico, abbiamo voluto fornire uno strumento ulteriore ai cittadini e operatori sociali e sanitari che quotidianamente sul nostro territorio lavorano su questo tema per acquisire una sempre maggiore conoscenza del fenomeno, anche alla luce dei cambiamenti dettati dal Covid-19, e favorire lo scambio di buone pratiche, azioni concrete che ci permettono di orientare sempre meglio le nostre politiche di contrasto al GAP e di promozione e tutela del benessere della nostra comunità”.

“Il tema del gioco d’azzardo patologico – afferma Roberto Montà, presidente dell’associazione Avviso Pubblico – sta assumendo una dimensione sempre più rilevante, tanto all’interno della società e dell’economia, quanto sul piano della comunicazione e della discussione pubblica. Ci sembra di straordinario valore che singole Amministrazioni locali si attivino nel costruire percorsi di formazione e di scambio sul proprio territorio, provando a costruire percorsi che evidenzino la complessità del fenomeno. Ringrazio il Comune di Bologna, perché da anni su questi temi mette in campo risorse e impegni reali e dà concretezza alla mission della nostra associazione”.

Gli appuntamenti di “Scommettiamo che fa male?”
I cinque incontri di formazione sono in programma da venerdì 27 novembre a giovedì 3 dicembre. Tutti gli appuntamenti si terranno dalle 17 alle 19 in diretta streaming sulla pagina Facebook di Avviso Pubblico e sul canale YouTube dedicato.

Venerdì 27 novembre si parlerà della diffusione del gioco d’azzardo, lunedì 30 novembre si approfondiranno gli aspetti normativi, martedì 1 dicembre il tema sarà quello delle infiltrazioni della criminalità organizzata, mercoledì 2 dicembre verranno analizzati gli aspetti patologici connessi al gioco d’azzardo e la conclusione di giovedì 3 dicembre sarà dedicata alle attività di prevenzione e sensibilizzazione.

Le azioni per contrastare la ludopatia
Tante le azioni messe in campo dal Comune di Bologna per contrastare il gioco d’azzardo patologico, prima fra tutte l’approvazione del “Regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo lecito” che vieta la presenza di sale gioco o l’installazione di nuovi apparecchi in locali vicini luoghi sensibili come le scuole, i centri di aggregazione giovanile e gli impianti sportivi.

A Bologna è inoltre in vigore dal 2018 l’ordinanza del Sindaco di Bologna, Virginio Merola, con cui si riducono gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro.

Ancora, sono stati realizzati video spot per valorizzare le esperienze positive del territorio con testimonianze e momenti di confronto tra cittadini e commercianti “slot free”, e sono stati promossi progetti di sensibilizzazione, come “L’azzardo non è un gioco”.

L’Osservatorio Epidemiologico Metropolitano Dipendenze patologiche dell’AUSL di Bologna ha segnalato l’aumento dei soggetti che si rivolgono ai SERT per problemi legati al gioco d’azzardo: dai 32 casi del 2009 si è passati ai 233 casi del 2019.

Nei primi 6 mesi del 2020 si è registrata un’inversione di tendenza legata presumibilmente alla chiusura delle sale gioco per l’emergenza sanitaria: l’Osservatorio epidemiologico ha infatti registrato un calo del 18% dei pazienti rispetto al primo semestre all’anno precedente.

Nel mese di ottobre la Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss) ha approvato il piano di distribuzione delle risorse regionali 2020 dirette a sostenere interventi di prevenzione e assistenza e cura sul tema gioco d’azzardo patologico: ammontano a 210.000 euro i fondi che il Comune di Bologna può utilizzare per realizzare progetti e interventi sul tema.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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