In scena una selezione dall’opera di Leonard Bernstein Candide

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Ultimo appuntamento domenica 24 aprile alle 17 alla Sala dei Teatini con la rAllegro con brioassegna cameristica “Allegro con Brio”, organizzata dalla Fondazione Teatri di Piacenza in collaborazione con il Conservatorio “G. Nicolini”

PIACENZA – Si conclude con l’appuntamento di domenica 24 aprile alle ore 17 alla Sala dei Teatini la rassegna cameristica, ad ingresso gratuito, “Allegro con Brio”, organizzata dalla Fondazione Teatri di Piacenza in collaborazione con il Conservatorio di Musica “G. Nicolini” di Piacenza. In scena una selezione dall’opera di Leonard Bernstein Candide con l’Orchestra di Fiati del Conservatorio Nicolini diretta da Luciano Caggiati e gli allievi della scuola di Canto del Conservatorio Nicolini. Musicalmente, Candide strizza l’occhio al musical di Broadway, sinfonizzandolo a dovere, e affronta stili diversi: il pervasivo dinamismo dell’Ouverture, i corali luterani che richiamano Bach, arie brillanti tipiche del musical americano, prove di virtuosismo vocale, brani improntati ad un lirismo appassionato.

Ma il Candide di Voltaire-Bernstein, come ha spiegato il maestro Caggiati è anche “una gran bella satira contro l’ottimismo della stupidità e contro ogni censura ideologica: la Francia pre-rivoluzionaria, l’America degli anni Cinquanta e, forse, anche la nostra attuale società aveva e ha bisogno di voci libere che si levino a proclamare fiducia nella tolleranza e nella riconciliazione…magari con ‘il peggiore di tutti i mondi possibili’ ”.

Nel suo romanzo allegorico e surreale, Voltaire si scaglia, infatti, con graffiante ironia contro la dottrina di Gottfried Wilhelm von Leibniz, che teorizzava un ottimismo panbuonista (rappresentato dalla figura di Pangloss) secondo cui, quali che fossero gli eventi e per quanto tragici risultassero, il mondo rappresentava sempre il migliore dei mondi possibili. Il messaggio buonista, diffuso in epoca pre-rivoluzionaria, si caricava di connotazioni conservatrici; è comprensibile quindi la reazione pungente di un profeta dei Lumi come Voltaire.

Bernstein stava vivendo negli anni Cinquanta un’analoga esperienza: nell’America del dopoguerra imperava il maccartismo, in un clima di Inquisizione, con epurazioni e censure anche a produzioni artistiche. L’aggancio al Candide di Voltaire arrivò spontaneamente. Il racconto del filosofo francese è volutamente disarticolato. Inizia nella teutonica e luterana Westphalia, per toccare Lisbona, Parigi, l’America del Sud, Venezia e in ciascuna tappa gran parte dei protagonisti muore per poi riapparire in un contesto diverso, ma con ruoli che ne conservano l’indole e i sentimenti.