“Stiamo realizzando un complesso e articolato piano di lavori pubblici volti a curare e riqualificare l’immenso patrimonio storico, culturale, artistico e architettonico pubblico della nostra città – sottolinea l’Assessore ai Lavori Pubblici, Marco Tassi – E in questo quadro, il prestigioso intervento realizzato sulla splendida basilica di Santa Maria di Campagna, per cui ringrazio i tecnici e gli uffici per lo straordinario lavoro e la grande perizia e attenzione nelle fasi di progettazione ed esecuzione, fa seguito a quelli conclusi solo nell’ultimo periodo: da Palazzo Farnese alla copertura del Teatro Municipale, dalla Sala dei Teatini al loggiato delle Grida nell’omonima piazzetta e a molti altri che stiamo programmando per i prossimi mesi”.
I lavori sono iniziati con il restauro della volta per proseguire poi con le operazioni sugli stucchi e sugli affreschi, in particolare con la pulitura di quelli presenti sopra gli archi della navata centrale raffiguranti le virtù Prontezza e Cortesia. L’intervento è proseguito poi con il restauro delle volte e delle decorazioni delle volte e delle paraste della terza campata, con la pulitura delle statue di Ranuccio I e Clemente VII.
Sono state eseguite, inoltre, le puliture, il restauro e il ritocco pittorico degli affreschi presenti sopra gli archi della navata centrale in corrispondenza della cappella di S. Caterina che di fatto risultavano in parte degradati e praticamente invisibili da terra, ma anche da una visione ravvicinata dal ponteggio. Alcune stratigrafie eseguite in fase di restauro hanno permesso di riscoprire e riportare alla luce gli affreschi che rappresentano le Sibille con lo sguardo verso il basso, una con in mano un libro e una con una lucerna. Sul lato destro, invece, sono state riportate alla luce due inedite decorazioni ad affresco della dimensione di circa due metri quadri, poste sopra l’arco della cappella di S.Antonio, del tutto simili agli ornati della cupola che sono di Ferdinando e Francesco Galli Bibiena, antecedenti alle decorazioni di G. B. Ercole che avevano coperto questi affreschi, probabilmente risalenti all’epoca dell’esecuzione degli ornati della cappella stessa.
Infine, le ultime lavorazioni hanno riguardato le decorazioni e gli affreschi posti nelle vicinanze dell’organo e della cantoria, realizzati da Giovanni e Francesco Chiodi ed indorate nel 1611 dall’orefice Antonio del Forno.
“Come si rende evidente anche da questo intervento – conclude l’Assessore Tassi – Piacenza è uno scrigno di tesori che con queste opere ci occupiamo di tutelare e salvaguardare, riportando alla luce ogni volta meravigliosi gioielli, e allo stesso tempo valorizzandolo anche a fini promozionali e turistici”.
Foto: Cappella della Natività – con virtù prontezza e cortesia
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