Presenta Vittorio Sgarbi
BOLOGNA – Marcello Vandelli torna a Bologna e questa volta lo fa con una mostra a cui da il titolo di “Sangue”. Perché sangue è anima, quella stessa anima che attraverso i suoi pennelli, gli da modo di osservare il mondo e di saperlo raccontare, forse persino confutare. Vandelli, definito dalla critica uno dei massimi esponenti della Pop Art Italiana, ideatore di una modalità artistica dall’impronta incisiva e personale, ancora una volta affiderà ai suoi simboli il delicato compito di esplicitare messaggi che non conoscono alcuna mediazione e che, arrivando dritti come un pugno allo stomaco, ripropongono spesso contenuti di chiara denuncia sociale, che esaltano la figura femminile, di cui Vandelli risulta essere profondo conoscitore, che raffigurano se stesso, la sua intima solitudine, il suo porsi dinanzi all’esistenza con una leggerezza che, per un osservatore attento, si rivela essere presto mera apparenza. Il mondo di Vandelli è convulso ma in lui rimane ferma la ricerca di tutto ciò che trasuda anima. Perché dove c’è anima c’è vita, dove c’è anima c’è emozione, dove c’è anima c’è sangue. In Vandelli il periodo dell’infanzia e quello più maturo, si fondono con disinvoltura a tratti disarmante, palesando ora le paure di un piccolo bambino ora le consapevolezze di un uomo più adulto, sicuramente singolare ma che è nell’arte che trova la sua vera salvezza, la sua più intima realizzazione. Nell’ambito della mostra, Vittorio Sgarbi presenterà una monografia sulla vita del pittore Modenese, nel delicato intento di far arrivare sì il suo genio creativo ma ancor prima le emozioni dell’uomo, quelle stesse emozioni che hanno fatto sì che si potesse parlare di Simbolismo Vandelliano come di una corrente pittorica definita, intima e squisitamente personale. La mostra si protrarrà dal 22 novembre all’ 8 dicembre ma è fissato al 26 Novembre il vernissage che in via Galliera 2b, presso lo Spazio 212, vedrà Vittorio Sgarbi presentare quaranta opere che, siamo certi, anche in questa occasione riusciranno ad aggiudicarsi il consenso del pubblico e della critica. Ed allora, come sempre, auguriamoci che anche Bologna a vincere possa essere il colore!