SAN MARINO – Sessant’anni fa, il 12 aprile 1961, il Cosmonauta russo, Yuri Gagarin, a bordo della capsula Vostok 1, diventò il primo essere umano a raggiungere lo spazio compiendo un’orbita intorno alla terra in 108 minuti ad una velocità di 27.400 km orari.
Gagarin nacque nel 1934 in un piccolo villaggio a 350 km da Mosca, da padre falegname e madre contadina. Nel 1942 fu costretto a scappare con la sua famiglia a seguito della tentata invasione dell’Unione Sovietica da parte della Germania nazista. Il giovane studente Gagarin dimostrò da subito uno spiccato talento per le materie tecniche e si trasferì a Mosca per completare i suoi studi, diplomandosi all’Accademia Aeronautica per poi arruolarsi nell’Aviazione Sovietica.
Nel 1960 Gagarin venne selezionato per il programma spaziale e dopo una dura preparazione il 12 aprile 1961 alle ore 9.07 – fuso di Mosca – si accesero i motori della navicella Vostock 1. Gagarin pronunciò la celebre esclamazione “Pojechali! – Si parte!” decollando per quella che oggi è ricordata come un’impresa storica.
Dopo l’esaltante viaggio Yuri Gagarin diventò un eroe a soli 27 anni e, dopo un tour trionfale intorno al mondo, tornerà a lavorare come consulente nel programma spaziale.
Morirà il 27 marzo del 1968 a soli 34 anni, in un incidente aereo, mentre collaudava un caccia Mig- 15.
Stamane, in occasione del 60° anniversario del primo volo spaziale, il Console Onorario della Federazione Russa a San Marino Dennis Beccari, unitamente al Presidente della Associazione Russia-San Marino, Andrej Ceccoli, hanno reso omaggio al Cosmonauta Yuri Gagarin recandosi presso l’Università di San Marino dove si trova il busto in suo onore.
Si ricorda che il busto è stato realizzato dall’Artista Alexey D. Leonov e donato alla Repubblica di San Marino dall’International Public Charity Fund “Dialogue for Cultures” con il supporto dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia e a San Marino.