San Geminiano: il culto del Santo al Museo Civico

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Martedì 31 gennaio, a Palazzo dei Musei, visite guidate gratuite e senza prenotazione per capire il contesto in cui visse e il suo rapporto con la città

nicolodellabate – san geminiano

MODENA – Un’occasione per conoscere meglio San Geminiano e il suo rapporto con Modena, nel giorno della sua festa, è offerta dal Museo Civico di Modena che propone tre visite guidate gratuite dedicate alla figura del santo per scoprire anche aspetti meno conosciuti della millenaria vitalità del culto del patrono della città.

Per partecipare non occorre prenotare, è sufficiente presentarsi puntuali al ritrovo all’ingresso del Museo Civico, al terzo piano di Palazzo dei Musei, nei tre orari di partenza previsti, uno al mattino alle 10.30, e due al pomeriggio alle 16 e alle 17.30.

Vescovo di Modena nel IV secolo e patrono fin dall’epoca altomedievale, San Geminiano è stato nei secoli punto di riferimento non soltanto per la Chiesa locale, ma anche per il Governo cittadino, al punto che la sua figura è divenuta in diverse occasioni strumento di aggregazione della comunità locale e simbolo della città.

I reperti e le opere d’arte, fra tardo antico e barocco, protagonisti delle visite disegnano un percorso che riunisce le testimonianze del contesto tardo antico in cui visse il santo, la tradizione agiografica, il rapporto tra il santo e la sua città, e le forme della devozione.

Gli itinerari proposti ripercorrono le tappe del legame plurisecolare istituitosi tra il santo patrono e la comunità cittadina. Tra le opere sarà possibile ammirare il San Geminiano dipinto da Nicolò dell’Abate per le Beccherie, il pubblico macello costruito nei pressi di piazza Grande per volere dei conservatori della magnifica comunità tra il 1537 e il 1538. L’opera, di proprietà della Galleria Estense, è oggi esposta nella sala dell’arte sacra del Museo Civico.

Dal Museo Civico provengono anche le quattro mazze di rappresentanza che accompagnano il tradizionale corteo composto dalle istituzioni precedute dai valletti in livrea gialloblù e il gonfalone, fino a raggiungere la cripta della Cattedrale dove si trovano le reliquie del Santo. Le quattro mazze, in argento corredate da cordoni in seta gialla e blu, i colori della Comunità modenese, sono databili in epoca successiva al 1740 per la presenza della corona marchionale, concessa dal Duca Francesco III alla Municipalità in quell’anno. Una corona sovrasta lo scudo crociato con le trivelle, mentre un nastro si attorce verso il retro con la scritta “Avia Pervia”. Dal 2000 il Museo conserva in deposito anche le uniformi originali dei mazzieri comunali oggi sostituite dalle copie fedeli indossate dai valletti.

Sempre al Museo, nella sala dell’archeologia si potrà visitare liberamente anche la mostra in corso “DeVoti Etruschi” sulla raccolta di terrecotte votive provenienti da Veio, giunta in Museo nel 1894 riscoperta grazie a un progetto di ricerca che, anche attraverso avanzate tecniche di analisi, ha aggiunto nuovi dati alle conoscenze precedenti.

Dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, inoltre, sarà possibile visitare la Gipsoteca “Giuseppe Graziosi”, a piano terra del Palazzo dei Musei.

Il Museo civico è visitabile, a ingresso gratuito, da martedì a venerdì dalle 9 alle 12; sabato e festivi, quindi anche il 31 gennaio, dalle 10 alle 19.

Informazioni on line (www.museocivicomodena.it).