La breve cerimonia si è svolta nella sala di Rappresentanza del Municipio e vi hanno partecipato diversi sindaci, tra i quali anche Alberto Bellelli di Carpi e Claudio Pistoni di Sassuolo, la vice presidente della Provincia e sindaca di Formigine Maria Costi, i consiglieri regionali Enrico Campedelli e Luca Sabattini, assessori e consiglieri comunali.
Nell’intervento introduttivo la presidente Maletti ha sottolineato l’attenzione dimostrata da Michele di Bari per le “pluralità del nostro territorio” (religiose, di nazionalità, di realtà economica, sociale e culturale), così come l’azione che, di fronte alle difficoltà, è stata “tesa all’unità, andando anche oltre il mero ruolo di prefetto”. Un tema ripreso dal sindaco Muzzarelli che ha ricordato i temi, anche drammatici, affrontati insieme (dalla crisi economica al post terremoto, dall’alluvione alla questione profughi, fino alla sicurezza e all’inchiesta sulle mafie) per arrivare a ringraziare il prefetto per “il senso dello Stato e la professionalità dimostrate in queste occasioni, insieme alla sensibilità umana e sociale, alla disponibilità e all’apertura verso le autonomie locali, alla capacità di fare squadra e costruire reti di intensa collaborazione”. Ma una sottolineatura particolare, per il sindaco la merita “l’intelligenza del buon senso” che di fronte alle tante difficoltà, alle pressioni, alle risorse non adeguate permette ugualmente “di unire dialogo e fermezza, la capacità di interpretare e applicare le norme senza cadere in assurdità burocratiche, la capacità di scegliere gli obiettivi e di motivare le donne e gli uomini ai quali affidiamo il loro raggiungimento, la consapevolezza che i traguardi si raggiungono passo dopo passo e che a volte si può e si deve correre e altre volte è meglio procedere misurando i passi e verificando costantemente la direzione del cammino”.
Il prefetto Michele di Bari ha commentato con emozione il dono della Bonissima (“parla ancora oggi al nostro cuore e alla nostra mente, la metterò in ufficio a Reggio Calabria, ce ne sarà bisogno”) e ha ringraziato per il saluto inusuale a un prefetto, un “semplice funzionario dello Stato” che – ha detto – porterà con sé il ricordo di un territorio “di eccellenze e di primati” e della “forza di volontà delle gente modenese, che non si piange addosso, che rivendica i diritti ma non eccede in lamentele”.
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