Salute. Coronavirus, aggiornamento: due nuovi casi di positività all’ospedale di Piacenza. Salgono complessivamente a tre, tutti contagiati dal focolaio lombardo

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Al momento nessuna trasmissione in Emilia-Romagna. Si tratta di un cittadino lombardo di Maleo, in provincia di Lodi, e dell’infermiere addetto al triage all’ospedale di Codogno che si prese cura del paziente 1. Piacentino, si era messo in isolamento volontario in casa, dove vive da solo. Ambedue erano già ricoverati presso il nosocomio e sono in buone condizioni

logo regione emilia romagnaBOLOGNA – Hanno dato esito positivo, per quanto riguarda la presenza di coronavirus, due nuovi casi relativi a pazienti ricoverati presso l’ospedale di Piacenza.

Si tratta di un paziente residente a Maleo, in provincia di Lodi, in Lombardia, e dell’infermiere piacentino addetto al triage all’ospedale di Codogno, sempre in Lombardia, venuto in contatto con il primo paziente contagiato quando era al proprio posto di lavoro nel nosocomio lombardo. L’ infermiere, che vive da solo, si era messo in isolamento volontario in casa propria.

Ambedue si trovano in isolamento nel reparto Malattie infettive, non sono in condizioni critiche, e stanno ricevendo tutte le cure del caso. Si conferma quindi, al momento, la positività di persone a causa del focolaio lombardo, mentre non si registrano al momento trasmissioni del virus in Emilia-Romagna.

“Confermo che al momento non abbiamo un focolaio in Emilia-Romagna o trasmissione del virus nel territorio regionale– spiega Sergio Venturi, assessore regionale alla Salute- stiamo infatti assistendo tre persone che hanno contratto il Coronavirus in Lombardia. E ribadisco che Il Servizio sanitario regionale è costantemente allertato per gestire al meglio la situazione, in contatto con le autorità nazionali e quelle delle altre Regioni. Vanno quindi seguite le indicazioni contenute nell’ultima ordinanza del ministro della Salute, che vede impegnato anche il nostro Servizio sanitario regionale, e il decalogo messo a punto in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità che le persone sono chiamate a seguire, poche ma importanti regole di igiene e prevenzione”.