BOLOGNA – Sabato 10 novembre alle ore 16, nella Sala Rossa di Palazzo d’Accursio, l’assessore alla cultura e promozione della città del Comune di Bologna, Matteo Lepore consegnerà la Turrita d’Oro a Raffaele Pisu, attore, conduttore televisivo e radiofonico.
Nato a Bologna nel 1925, Pisu è stato un combattente partigiano e venne a lungo internato nel campo di lavoro di Wilhelmshaven, in Germania.
Al termine della Seconda Guerra Mondiale inizia la sua carriera di artista come presentatore di trasmissioni di varietà ai microfoni di Radio Bologna e nel 1945 è, con Enzo Biagi, tra i fondatori del Teatro La Soffitta. Tra i grandi interpreti del Teatro di Rivista, Raffaele Pisu è protagonista di celebri spettacoli al fianco di Wanda Osiris e Franca Rame, ma il suo volto inizia a essere noto al pubblico dalla fine degli anni ’50 quando accompagna in televisione personaggi del calibro di Gino Bramieri e Marisa Del Frate nella trasmissione “L’amico del giaguaro”.
Nel 1957 viene diretto da Mario Monicelli nel film “Padre e figli” e nel 1964 lavora con Giuseppe De Santis in “Italiani brava gente”, film recentemente restaurato dalla Cineteca Nazionale grazie al sostegno di Genoma Films. Nel 1968 nella trasmissione Rai “Ma che domenica amici” Pisu lancia Provolino, il pupazzo che ebbe talmente tanto successo da diventare protagonista di un disco per la RCA.
Dopo una pausa di quasi quindici anni, torna in televisione al fianco di Ezio Greggio come conduttore del programma “Striscia la notizia” e in seguito negli anni 2000 prende parte a diverse pellicole, come “Le conseguenze dell’amore” di Paolo Sorrentino (2004), premiato con il Nastro d’argento, e “Non c’è più niente da fare” di Emanuele Barresi (2008). Recentemente è stato protagonista assieme a Claudia Cardinale della dark comedy indipendente “Nobili Bugie”, opera prima di Antonio Pisu.
Per questa occasione, dal 10 al 14 novembre, la Fondazione Cineteca di Bologna dedica all’attore bolognese la rassegna “Omaggio a Raffaele Pisu” , 4 proiezioni al Cinema Lumière, in piazzetta Pasolini, per ricordare la sua lunga carriera.
Il programma
Sabato 10 novembre, ore 18
PADRI E FIGLI (Italia/1957) di Mario Monicelli (92’)
Storie intrecciate di genitori e figli. La principale, quella di una coppia di liceali innamorati e dei rapporti tra i rispettivi padri, fa da cornice alle altre vicende. Monicelli dirige una commedia lieve che unisce bozzetto umoristico e affresco sociale. In un cast in cui brillano le stelle di Mastroianni e De Sica, Raffaele Pisu, in una delle sue prime apparizioni, interpreta il fratello fannullone e fanfarone del giovane spasimante.
Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale
ITALIANI BRAVA GENTE (Italia-URSS/1965) di Giuseppe De Santis (146’)
La campagna di Russia raccontata da De Santis offre un inedito, sorprendente ruolo drammatico per Raffaele Pisu. L’attore, ironicamente, ricorda: “Undici mesi di lavorazione, gran parte dei quali in Russia. Ricordo un grande freddo. De Santis alla fine del film mi disse: «Raffaele, tu sei un grande attore, bravissimo nel drammatico, vedrai quante offerte ti arriveranno». Tre mesi in casa senza che il telefono squillasse. Poi ci fu una chiamata in cui mi offrirono tre giorni con Gianni Morandi per In ginocchio da te. Mandai un telegramma ironico a De Santis: tre giorni con Morandi e a te?”.
Al termine incontro con Raffaele Pisu
Domenica 11 novembre, ore 21
NOBILI BUGIE (Italia/2018) di Antonio Pisu (100’)
1944, colli bolognesi. Una famiglia di nobili decaduti accoglie tre ebrei in fuga. In cambio offrono un lingotto d’oro al mese. I giorni passano, i ricavi aumentano ma proprio quando la rinascita nobiliare è all’orizzonte, la guerra finisce, costringendo la famiglia a rocamboleschi sotterfugi per celare la verità… Produce la bolognese Genoma Films fondata dai figli di Raffaele Pisu, Antonio, anche regista, e Paolo Rossi, figlio che l’attore ha conosciuto e riconosciuto solo pochi anni fa. Nel cast, oltre a Pisu, Claudia Cardinale, Giancarlo Giannini, Ivano Marescotti.
Introducono Raffaele Pisu, Antonio Pisu e il produttore Paolo Rossi
LE CONSEGUENZE DELL’AMORE (Italia/2004) di Paolo Sorrentino (100’)
Dopo L’uomo in più, Sorrentino fornisce a Toni Servillo il ruolo di un “uomo bloccato” in quest’ottimo noir esistenziale, tutto giocato su sguardi e silenzi, dialoghi sul filo del paradosso, allentarsi e accelerarsi dell’azione. Un anonimo albergo svizzero, una hall e una stanza chiusa, noia e feroci tensioni sottopelle: ma arriva la svolta, inaspettata e fuggevole, di quell’amour fou che può sconvolgere e distruggere una vita. Raffaele Pisu è un nobile spiantato col vizio del gioco che vive nell’albergo che un tempo fu suo.
Copia proveniente da CSC – Cineteca Nazionale
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