S. Agostino: il “Pantheon” barocco in un convegno

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Modena“L’Occidente degli Eroi” giovedì 25 e venerdì 26 ottobre con studiosi internazionali. La chiesa di origini trecentesche ricca di tesori d’arte da Tomaso da Modena a Begarelli

MODENA – “L’Occidente degli Eroi. Il Pantheon degli Estensi in Sant’Agostino a Modena (1662-1663) e la cultura barocca” è il titolo del convegno internazionale che si svolgerà giovedì 25 e venerdì 26 ottobre all’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena, che ne è promotrice insieme ai Musei civici, su proposta di Sonia Cavicchioli, docente all’Università di Bologna – Dipartimento delle Arti.

La fine dei lavori a Sant’Agostino è anche l’occasione per fare il punto su un monumento di grande importanza artistica e culturale con la partecipazione dei massimi esperti di scultura e pittura testimoniate nel pantheon estense. L’edificio monastico a navata unica di origini trecentesche, che tra le altre ospita opere di Tomaso da Modena, Antonio Begarelli, Francesco Stringa, Lattanzio Maschio, Olivier Dauphin e Adeodato Malatesta, deve il suo aspetto attuale agli interventi risalenti alla seconda metà del secolo XVII. Nel 1659 la chiesa ospitò il grandioso apparato funebre allestito per le esequie di Francesco I – quando fu interamente addobbata a lutto, all’interno e all’esterno, con legno e stucco, che ne trasfigurarono provvisoriamente la “vera” architettura. Negli anni successivi i Duchi trasformarono la chiesa in pantheon estense, rendendo stabile l’apparato effimero barocco attraverso il coinvolgimento di maestranze diverse coordinate dall’architetto bolognese Giovanni Giacomo Monti.

Nel convegno internazionale di ottobre si farà, inoltre, il punto sulla forma assunta dai funerali dei principi a Modena e nelle corti con cui gli Estensi si confrontano nel Seicento, e sugli elaborati programmi iconografici, specchio del gusto erudito che i duchi condividono con le corti e l’aristocrazia d’Europa. Non mancherà un approfondimento sulla delicata situazione politica in cui il Ducato si trova in quegli anni, che permetterà di mettere a fuoco anche i protagonisti umani della storia: la giovane, tenace, duchessa Laura, alla guida di uno stato in cui è sostanzialmente straniera, i consiglieri influenti, i padri gesuiti Gamberti e Garimberti e, sullo sfondo, lo zio della duchessa, il potentissimo cardinale Giulio Mazarino, plenipotenziario del re di Francia Luigi XIV.