Domenica 22 maggio, alle 21, al Comunale, si chiude il progetto incentrato sulle grandi svolte del secolo scorso raccontate in un portale, incontri pubblici, laboratori didattici
MODENA – Più di cento tra allieve e allievi di nove scuole di danza e quindici coreografi e coreografe daranno vita, domenica 22 maggio, alle 21, al Teatro comunale Pavarotti-Freni di Modena, a “Ri(e)voluzioni Novecento. Oggetti in movimento”, lo spettacolo che conclude “Rivoluzioni. Persone, luoghi ed eventi del ‘900 tra crisi e trasformazioni”, il progetto che racconta le grandi svolte che hanno caratterizzato il secolo scorso e plasmato il nostro presente.
Nato nel 2019 all’interno del Comitato per la storia e la memoria del Novecento del Comune di Modena, su iniziativa di Istituto storico di Modena e Centro documentazione donna, con la collaborazione scientifica della Fondazione Collegio San Carlo e il sostegno di Fondazione di Modena, “Rivoluzioni” ha utilizzato un approccio multidisciplinare e diversi linguaggi per raccontare la complessità dei cambiamenti sociali, politici, economici, culturali, scientifico-tecnologici del Novecento: il portale “Rivoluzioni”, iniziative pubbliche, il ciclo di appuntamenti “Oggetti rivoluzionari”, e il percorso didattico “Revolution-lab”.
La presentazione dell’evento conclusivo che si è tenuta nella sala di Rappresentanza del Palazzo comunale e alla quale sono intervenuti il vice sindaco di Modena Gianpietro Cavazza, Metella Montanari, dell’Istituto storico, Vittorina Maestroni, del Centro documentazione donna, Carlo Altini per la Fondazione Collegio San Carlo, Valerio Zanni per Fondazione di Modena, è stata l’occasione per fare il punto sul lavoro svolto e sui risultati raggiunti. Nonostante le forti limitazioni imposte dalla pandemia arrivata subito dopo la partenza, il progetto è proseguito, cogliendo anche l’opportunità di realizzare un palinsesto multimediale pensato per coinvolgere principalmente il pubblico più giovane, e ha raggiunto gli obiettivi prefissati. Come ha annunciato l’assessore Cavazza, è già in fase di elaborazione una nuova edizione di “Rivoluzioni” che prevede una parte in continuità con la prima edizione del progetto e una parte che proseguirà nelle esplorazioni di nuovi linguaggi e proposte.
L’ultima attività sviluppata in ordine di tempo da “Rivoluzioni” è il laboratorio “Revolution-lab”, sviluppato in sei percorsi che hanno coinvolto circa 150 studenti e studentesse delle scuole superiori Venturi di Modena, Spallanzani di Castelfranco e Cavazzi-Sorbelli di Pavullo. L’attività, che si concluderà il 31 maggio con un appuntamento alla Casa delle donne, ha proposto ai ragazzi, in particolare, una riflessione sulle interconnessioni tra rivoluzioni e diritti, invitandoli anche a individuare i loro oggetti rivoluzionari (tra i quali: la lavatrice, il fumetto, gli assorbenti, il frigorifero e youtube).
Il portale Rivoluzioni (rivoluzioni.modena900.it), che propone una timeline di 304 eventi di storia globale e locale, focalizzando eventi, luoghi e 67 biografie rilevanti non solo per le rivoluzioni storicamente intese ma anche per momenti di rottura rispetto al passato, ha totalizzato 8.400 utenti, circa i due terzi dei quali con meno di 45 anni, con 23 mila visualizzazioni per circa 12 mila sessioni.
Le iniziative pubbliche, tra conferenze, spettacoli, una mostra, video, incontri con incontri e studiosi e anche biciclettate, una maratona a fumetti e un urban game, sono state 36, di cui 26 in presenza, con circa 1.400 partecipanti, e dieci online, con oltre 16 mila visualizzazioni. Nel calendario delle iniziative pubbliche sono compresi anche gli appuntamenti realizzati in occasione delle ricorrenze del calendario civile e il ciclo “Oggetti rivoluzionari”, dedicato ad automobile, pillola, chitarra elettrica, minigonna, grattacielo e, infine, il web. Quest’ultimo sarà al centro dell’ultimo incontro del ciclo in programma mercoledì 18 maggio, alle 18, presso Fem.
All’interno di Rivoluzioni, non sono mancate, infine, le progettazioni specifiche pensate per un pubblico scolastico al quale sono state dedicate 29 produzioni multimediali, che hanno avuto oltre 12 mila visualizzazioni, e la “Rubrica rivoluzionaria”, una serie di post settimanali dedicati al racconto di alcuni eventi del Novecento.