‘Ritorno a Schifanoia’: studiosi ed esperti raccontano il ‘Salone dei Mesi’ in un ciclo di conversazioni online

Dal 28 marzo visibile la conferenza a cura di Giovanni Sassu. Presto online quelle di Marco Bertozzi (dal 4 aprile) e Giovanni Ricci (dall’11 aprile)

FERRARA – È dedicata a ‘La riscoperta del Salone dei Mesi. Tra arte, storia e identità civica’ la conversazione a cura di Giovanni Sassu disponibile online da oggi, lunedì 28 marzo 2022, sulla pagina social dei Musei d’Arte Antica di Ferrara https://www.facebook.com/schifanoiaFE (link diretto: https://youtu.be/RrnBKoQAf2o ).

La conversazione è la terza del ciclo ‘Ritorno a Schifanoia. Conversazioni dal Salone dei Mesi’ curato dall’Istituto di Studi Rinascimentali, insieme ai Musei civici di Arte Antica. Nella suggestiva cornice del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia, esperti di storia, di arte, di filosofia raccontano, in cinque conferenze online, la grandezza del capolavoro che ha stregato generazioni di studiosi e affascina i turisti di tutto il mondo.

Con queste conferenze, fruibili attraverso la piattaforma youtube del Comune di Ferrara ( https://www.youtube.com/user/comuneferrara) e la pagina social del Comune e dei Musei d’Arte Antica (https://www.facebook.com/schifanoiaFE) l’Istituto di Studi Rinascimentali intende raggiungere gli amanti dell’arte e della cultura al di fuori dei confini accademici, offrendo contenuti rigorosi eppure chiari e affascinanti e festeggiando così la recente riapertura del rinnovato Museo Schifanoia.

Le prossime conversazioni a cura di Marco Bertozzi e Giovanni Ricci saranno disponibili rispettivamente dal 4 e dall’11 aprile prossimi.

Questa la lista completa delle conversazioni disponibili online per il pubblico:

– Alberto Pasetti Bombardella, La metamorfosi contemplativa. Dalla camera oscura alla camera luminosa, online da lunedì 14 marzo 2022 – link diretto: https://youtu.be/XaJnF6t7dvQ
Alberto Pasetti Bombardella, architetto della luce e progettista della riqualificazione percettiva del Salone dei Mesi, racconta il suo lavoro e riflette sul tema della luce e della percezione. Il Salone dei Mesi rappresenta infatti uno straordinario laboratorio sperimentale in cui l’uomo è posto al centro dell’attenzione in un legame tra il mondo percettivo rappresentato e quello psico-sensoriale frutto della contemplazione interattiva nel presente. La luce pensata, attraverso la qualità dei suoi meccanismi di stimolo, è in grado di provocare l’ancoraggio emozionale del visitatore e lo rende più vicino e partecipe alla comprensione dei significati non immediati e diretti dell’opera.

Pierre Savy, Sulla “corsa degli ebrei” di Schifanoia. Rappresentazione e ruolo degli ebrei nell’Italia rinascimentale, online da lunedì 21 marzo 2022 – link diretto: https://youtu.be/km38yAYaWzY
La conferenza verte sull’analisi di un particolare del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia,  precisamente nell’Aprile dipinto da Francesco Del Cossa.
Nella fascia è raffigurato un gruppo di cinque personaggi poco vestiti impegnati un una corsa, una specie di palio grottesco; questa scena invita l’osservatore a porsi alcune domande: innanzitutto quella della loro identificazione, discussa e incerta, e si può sostenere con argomenti documentari e iconografici che si trattassero con ogni probabilità di ebrei. Poi la domanda, storica, di quello che realmente stessero facendo questi personaggi e, più in generale, di cosa fosse questo palio. Infine la domanda, storico-artistica, della significazione di questa scena nell’economia pittorica, in termini dunque di iconografia e, in particolare, di rappresentazione dello spazio urbano e della società. Analizza questo dettaglio Pierre Savy, direttore degli studi per il Medioevo presso l’Ecole française de Rome.

Giovanni Sassu, La riscoperta del Salone dei Mesi. Tra arte, storia e identità civica, online da lunedì 28 marzo 2022 – link diretto: https://youtu.be/RrnBKoQAf2o 
Perché Palazzo Schifanoia, già delizia degli Estensi, è ora sede del più importante museo civico della città di Ferrara? Per rispondere a questa domanda occorre raccontare la storia di una delle più sensazionali scoperte della storia dell’arte europea: il ritrovamento del ciclo dei Mesi dipinto dai grandi maestri dell’Officina ferrarese per il duca Borso d’Este.
Un evento che muterà per sempre la percezione dell’arte del Rinascimento italiano e che farà maturare una nuova coscienza civica. Ci racconta questa vicenda Giovanni Sassu, Responsabile dei Musei di Arte Antica.

Marco Bertozzi, Astri d’Oriente. Alle origini delle geometrie stellari del Salone dei Mesi, online da lunedì 4 aprile 2022 – link diretto: https://youtu.be/LVCbTIBoRyA
Dopo la celebre conferenza di Aby Warburg, Arte italiana e astrologia internazionale nel Palazzo Schifanoia di Ferrara (Accademia dei Lincei, Roma, 1912), molto è stato scritto, a volte con qualche eccesso esoterico, sulle enigmatiche figure dei “decani” (i signori dei dieci giorni), dipinte sulla fascia mediana del Salone dei mesi di Palazzo Schifanoia.
Marco Bertozzi, professore di filosofia teoretica dell’Università di Ferrara e autore di molti studi sul Salone (prima fra tutti La tirannia degli astri, 1985 riedito nel 1999) illustra, oltre al significato generale dei “decani”, anche la “filosofia” dello scienziato persiano Albumasar, la cui Introduzione all’astronomia (metà IX secolo) rappresenta la principale fonte di ispirazione (nella versione latinizzata) per le immagini astrologiche della tradizione “indiana”, che troviamo così ben raffigurate sulle pareti del Salone dei Mesi.

Giovanni Ricci, Scocola e gli altri. Buffoni di corte tra Ferrara e l’Europa, online da lunedì 11 aprile 2022 – link diretto: https://youtu.be/wGCUblyQG5U
Partendo dal giullare Scocola raffigurato accanto al duca Borso da Francesco del Cossa, Giovanni Ricci, già professore di Storia dell’Europa moderna all’Università di Ferrara, racconta la figura del buffone di corte e la sua fortuna presso la corte estense. Una fortuna che travalica il tempo e lo spazio, tant’è che intorno al 1550 l’inquisitore bolognese Leandro Alberti ricordava che, quando era bambino, “tutta l’Italia” ancora ricordava le sue facezie. Esaminando l’immagine, seguiremo le tracce di altri buffoni ferraresi (come Gonella e Frittella), la cui folta presenza a corte distingue Ferrara dal panorama italiano per avvicinarla maggiormente alle corti d’Oltralpe.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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