FORLÌ – Il Convento Santa Maria della Ripa di Forlì, conosciuto anche come ex Caserma Monti, sarà riqualificato e destinato ad ospitare la sede degli Archivi di Stato di Forlì-Cesena, con spazi dedicati all’Archivio comunale, danneggiato dall’alluvione del maggio scorso, e in parte a residenze universitarie, diventando un centro polifunzionale culturale innovativo e un luogo di aggregazione per la cittadinanza. È quanto prevede l’accordo istituzionale sottoscritto il 23 febbraio dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, dal Direttore dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme e dal Sindaco di Forlì Gian Luca Zattini, alla presenza dell’assessore regionale alla cultura Mauro Felicori.
Obiettivo dell’intesa è avviare un percorso condiviso per valorizzare il complesso immobiliare, promuovendone un utilizzo culturale, sostenibile e integrato destinato a una pluralità di funzioni pubbliche, che tenga conto delle esigenze logistiche del Ministero della Cultura e del Comune di Forlì e consenta di recuperare un luogo identitario, di grande pregio storico-artistico, mettendolo a disposizione della collettività. Il Convento Santa Maria della Ripa diventerà un centro di aggregazione, di studio e di scambio, con sale digitalizzate di lettura e consultazione e spazi destinati all’accoglienza degli studenti universitari fuori sede, determinando un impatto positivo sull’attrattività del centro cittadino, attirando visitatori e contribuendo a rafforzare l’economia locale.
L’Agenzia del Demanio, avvalendosi anche della Struttura per la Progettazione, svilupperà idee per la valorizzazione di questo bene dello Stato, nell’ambito di un processo più articolato di riqualificazione urbana definito nel Piano Città degli immobili pubblici di Forlì, in sinergia con i diversi attori istituzionali e privati presenti sul territorio e in coerenza con le strategie di sviluppo del Comune sulla base delle esigenze espresse dai cittadini.
“Oggi avviamo in Emilia-Romagna, d’intesa con le amministrazioni locali, due importanti progetti: la nascita a Bologna di un grande museo della cultura italiana e del contributo italiano della storia dell’umanità e poi a Forlì un progetto di rigenerazione del complesso di Santa Maria a Ripa che ospiterà un centro polifunzionale culturale – ha dichiarato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – Si tratta di progetti ambiziosi, il primo, che prenderà corpo a Bologna, è quello di far nascere un percorso museale che racconti soprattutto alle giovani generazioni il contributo che la nostra cultura, nelle sue multiformi articolazioni, ha dato al mondo. Un luogo che raccolga la civiltà italiana e la nostra identità. Questo nel segno della valorizzazione della nostra storia e del nostro essere. Il secondo progetto – aggiunge il Ministro – quello di Forlì, trasforma in un’opportunità la triste vicenda dell’alluvione, che danneggiò gli archivi comunali. In quella occasione il Ministero della Cultura varò l’iniziativa di un euro in più sul biglietto dei musei per finanziare iniziative a favore dei beni danneggiati dall’alluvione. Insieme al Demanio, abbiamo individuato il complesso di Santa Maria a Ripa nel quale, dopo un’accurata rigenerazione, ospiteremo gli archivi comunali e quello statale ma anche spazi per i giovani studenti, sale multimediali, luoghi di ritrovo e incontro. Qualcosa di molto più ampio del mero deposito di carte”.
“La riqualificazione del Convento Santa Maria della Ripa restituirà alla popolazione un bene di valore storico-artistico e rivitalizzerà il centro della città promuovendo la cultura, l’inclusione e l’economia locale – ha dichiarato il direttore dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme. L’accordo di oggi è il primo passo di una collaborazione interistituzionale per la rigenerazione di un immobile dello Stato, che da “vuoto urbano” viene restituito alla cittadinanza come centro polifunzionale gestito in modo del tutto innovativo: sale di consultazione e sale digitali saranno disponibili per i visitatori e la presenza di residenze universitarie aggiungerà un elemento di vivacità e inclusione, contribuendo a creare un ambiente urbano più vibrante e aperto. Un luogo che da secoli fa parte dell’identità della Città, monastero e poi caserma pieno di segreti, viene riqualificato per essere riscoperto e vissuto da cittadini e turisti, prioritariamente come luogo di cultura”.
“La firma di oggi rappresenta un altro importante segnale di rinascita per la nostra città – ha sottolineato il Sindaco di Forlì Gian Luca Zattini – Con questo accordo gettiamo le basi per dare nuova vita a un tassello importante del nostro patrimonio architettonico, uno dei luoghi più amati dai forlivesi, che il tempo e l’incuria avevano consegnato all’abbandono. Nell’intenzione di noi tutti c’è la volontà di fare dell’ex Convento della Ripa un punto di riferimento per l’intera comunità, un grande spazio innovativo da destinare ad una pluralità di funzioni pubbliche, da quella archivistica a quella turistica e di residenza universitaria. Un intervento che inevitabilmente avrà ricadute più ampie in termini di rigenerazione urbana e attrattività per il nostro territorio”.
CENNI STORICI
L’Ex Convento di Santa Maria della Ripa-ex Caserma Monti è un bene di demanio storico-artistico, situato a Forlì, in via della Ripa, in pieno centro cittadino. Si tratta di un complesso cinquecentesco di notevole estensione (circa 23.700 mq), adibito a convento e trasformato in caserma nel 1797.
La parte monumentale è sviluppata principalmente su via della Ripa, dove si accede al nucleo originario del monastero articolato attorno ad un cortile, circondato da un porticato con volte a crociera. Sotto gli edifici un tempo adibiti a cucine sono stati rintracciati resti di una villa romana a quattro metri di profondità ed è stato recuperato un mosaico di pregio. L’area pertinenziale del compendio è delimitata dal muro di cinta e dai corpi di fabbrica perimetrali. La parte centrale del complesso è stata edificata recentemente (anni ‘60) con la costruzione di cinque capannoni e alcuni magazzini.
I fabbricati minori, ubicati a ridosso del perimetro della proprietà, sono edifici in pietra con tetti a doppia falda tessuti con travi di legno, e sono privi di requisiti storico-artistici come quelli di servizio adiacenti al muro di recinzione.
L’immobile è stato formalmente dismesso dal Ministero della Difesa nel 2007.
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