Ingiunzioni di pagamento in spedizione
PIACENZA – La direzione operativa Risorse del Comune di Piacenza comunica che, nei mesi di ottobre e novembre, verranno inviate ai cittadini piacentini inadempienti alcune migliaia di ingiunzioni di pagamento – per un importo totale di 4 milioni e 400mila euro – riguardanti entrate comunali non riscosse né alle scadenze ordinarie, né a seguito di invio di solleciti o avvisi di accertamento tributari. Le entrate interessate riguardano i tributi locali (Tares, Tari, Ici, Imu), le multe per violazioni al codice della strada, nonché le rette degli asili nido e delle refezioni scolastiche degli ultimi anni. Si apre così la stagione post-Equitalia, poiché d’ora in avanti sarà la società Ica srl, incaricata della funzione di riscossione coattiva delle entrate del Comune di Piacenza, a emettere le ingiunzioni di pagamento e a riscuotere le entrate non recuperate. E’ bene ricordare comunque che, sottolineano gli uffici comunali, prima di arrivare al recupero coattivo con le ingiunzioni, il procedimento che il Comune segue per il recupero dei crediti prevede diverse tappe.
Infatti, in un’ottica di costante collaborazione e dialogo con i cittadini, l’emissione delle ingiunzioni di pagamento riguardanti le entrate di natura patrimoniale (es. rette delle mense o degli asili nido) non pagate, viene preceduta dall’invio al debitore di un sollecito di pagamento nel quale è indicato l’importo non versato. Questo sollecito, invece, che punta ad aumentare il più possibile il pagamento spontaneo, non è inviato nel caso di mancato pagamento dei tributi, dove le procedure sono già fissate dalla legge, così come per le sanzioni amministrative. E’ ancora in questa fase di sollecito che al cittadino conviene regolarizzare il proprio debito, in quanto, laddove ciò non avvenisse, il Comune – tramite la società Ica – sarebbe costretto ad avviare la procedura di riscossione coattiva attraverso la notifica al debitore di un’ingiunzione di pagamento e il conseguente addebito delle spese di notifica e amministrative e degli interessi per ritardato pagamento.
Qualora neppure l’ingiunzione venga pagata entro 30 giorni dalla notifica, la società Ica procederà al recupero delle somme non versate mediante l’attivazione delle misure cautelari ed esecutive previste dalla legge, quali il fermo amministrativo di beni mobili registrati (es. l’auto), l’ipoteca sugli immobili di proprietà (per importi superiori a 20mila euro), il pignoramento mobiliare, il pignoramento presso terzi dello stipendio o di altri crediti vantati dal debitore, l’espropriazione immobiliare, con ulteriore aggravio di interessi e spese.
A favore del debitore, il Regolamento comunale per la riscossione coattiva prevede che, qualora lo stesso si trovi in situazione di temporanea obiettiva difficoltà economica, possa chiedere la rateazione dell’importo dell’ingiunzione da un minimo di tre rate ad un massimo di 72 rate, a seconda dell’ammontare del debito.
Il Comune invita i cittadini che ricevono le ingiunzioni a provvedere al più presto al pagamento onde evitare le spiacevoli conseguenze connesse alle procedure esecutive e all’aggravio di spese e altri oneri che queste ultime comportano.
Eventuali chiarimenti o istanze di riesame in merito all’ingiunzione di pagamento potranno essere richiesti a Ica, viale XXIV Maggio 104/A (orari dell’ufficio: dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30, telefono 0525/811356: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 12.30 oppure all’indirizzo email: coattivo.piacenza@icatributi.it).
“Con questa azione di recupero delle entrate – chiosa l’assessore al Bilancio Luigi Gazzola -, il Comune non vuole in alcun modo vessare o colpire indiscriminatamente le tasche dei cittadini. L’intento è, invece, quello di attuare una politica di giustizia sociale, di legalità, di equità e rispetto verso coloro che adempiono ai propri doveri verso la comunità nel sostenere i costi dei servizi che l’ente offre a tutti i cittadini”.