Lo stato di grave pericolosità (codice arancione) segue alla fase di attenzione (codice giallo) dichiarata il 22 febbraio scorso: l’innalzamento del grado di rischio è dovuto alla condizione di severa siccità che riguarda tutta l’Emilia-Romagna.
Con l’innalzamento del grado di pericolosità si stabilisce il divieto assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci, all’interno delle aree forestali.
Vietati su tutto il territorio regionale, anche al di fuori delle aree boschive, gli abbruciamenti di residui vegetali e delle stoppie.
Sono inoltre vietati gli abbruciamenti di residui vegetali agricoli su tutto il territorio regionale.
All’aumento dei divieti corrisponde un diverso regime sanzionatorio. La legge 353/2000 (legge quadro in materia di incendi boschivi, e successive modifiche), prevede infatti pesanti sanzioni per chi viola le prescrizioni o adotta comportamenti pericolosi; in particolare il pagamento in misura ridotta della sanzione pecuniaria è stato elevato a 10.000 euro (precedentemente erano 2.064 euro).
Lo stato di grave pericolosità
Lo stato di “grave pericolosità” si basa su una valutazione a cui concorrono vari soggetti: il Centro funzionale Arpae E-R analizza la situazione climatica e le previsioni meteo a medio termine (piogge attese, intensità della ventilazione), misurando gli indici di suscettività e di propagazione, i Carabinieri della Forestale valutano lo stato della vegetazione e i Vigili del Fuoco i dati sugli incendi effettivamente verificati e sul territorio coinvolto. A ciò si aggiungono le valutazioni della Direzione generale Cura del territorio e Ambiente della Regione.
Sul sito web dell’Agenzia viene pubblicato un bollettino di informazione ai cittadini, secondo la logica del codice colore, indicata dal Dipartimento nazionale della Protezione civile.
A partire dunque dalle ore 00.00 di sabato 26 marzo e fino alle 24.00 di domenica 3 aprile, per tutta l’Emilia-Romagna sarà valido il bollettino 04/2022, corrispondente allo scenario di rischio alto e al colore arancione.
Sono state attivate sul territorio anche le squadre di avvistamento dei volontari AIB (Antincendi Boschivi).
Le cause
Lo stato di grave pericolosità è legato a un inverno “avaro” di precipitazioni e a un bilancio idro-climatico assolutamente deficitario, con quantitativi di acqua nel terreno molto scarsi e condizioni di siccità grave su tutto il territorio della regione, a partire dal piacentino. È il caso del comune di Coli (in provincia di Piacenza), dove si è verificato un incendio che ha richiesto l’intervento di 5 Canadair e degli elicotteri dei Vigili del Fuoco per spegnere le fiamme. A questo si aggiungono numerosi altri episodi in tutta la regione. L’afflusso di correnti umide dall’Atlantico previsto per la prossima settimana porterà il ritorno delle piogge, anche se si stima che non saranno sufficienti per ristabilire una situazione di tranquillità sul fronte incendi boschivi.
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