Riscaldamento, l’accensione si sposta al 7 novembre

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Nuova ordinanza del Comune di Modena che, viste le temperature miti, ritarda la data di possibile avvio degli impianti. Obiettivo: ridurre i consumi energetici

MODENA – Non più mercoledì 2, ma lunedì 7 novembre è la data in cui a Modena si potranno accendere gli impianti di riscaldamento domestici. Alla luce delle temperature ancora miti e delle previsioni meteorologiche, infatti, il Comune ha stabilito con un’ordinanza un ulteriore slittamento della data, riducendo così il periodo di esercizio degli impianti termici con l’obiettivo, di fronte all’emergenza energia che riguarda tutto il Paese, di ridurre il più possibile il consumo di gas naturale.

Con l’ordinanza, firmata dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, l’Amministrazione si prefigge anche lo scopo, previsto dal Paesc, il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima, di contribuire a ridurre le emissioni climalteranti: gli impianti di riscaldamento a uso civile rappresentano, infatti, una delle principali fonti di emissione di inquinanti atmosferici.

La possibilità di accendere il riscaldamento viene ritardata, quindi, al 7 novembre, e gli impianti potranno funzionare fino al 7 aprile 2023, invece del 15 aprile. La settimana in meno è stata stabilita nelle scorse settimane da un decreto governativo il quale prevede, inoltre, che il riscaldamento potrà rimanere acceso fino a un massimo di 13 ore al giorno (invece di 14) comprese tra le 5 e le 23, e la temperatura massima consentita dovrà essere ridotta di un grado, passando da 20 a 19 gradi, con una tolleranza di 2 gradi.

L’ordinanza non si applica a ospedali, cliniche, case di cura e alle strutture per anziani, minori e persone fragili; alle scuole d’infanzia e agli asili nido; alle piscine e agli edifici adibiti ad attività industriali e artigianali nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione.

Per raggiungere l’obiettivo di diminuire i consumi di gas naturale e migliorare la qualità dell’aria riducendo le emissioni di CO2, il Comune di Modena ha avviato anche il progetto di riqualificazione ed efficientamento energetico di scuole ed edifici comunali. Alcuni interventi sono già stati realizzati, altri sono in corso, come nel Palazzo comunale in piazza Grande, con il rinnovo degli infissi e la sostituzione dell’illuminazione. Sono già iniziati anche i lavori per completare il progetto Modena full led, a cura di Hera Luce, che prevede il passaggio alla tecnologia led di tutta l’illuminazione pubblica, migliorando l’efficienza, garantendo la sicurezza e riducendo i consumi.

Non sono in programma riduzioni dell’orario di accensione dell’illuminazione pubblica, ma quest’anno si prevede che le luminarie natalizie, che si stanno installando in questi giorni, rimangano accese per un periodo più breve e con orari ridotti rispetto al passato.

Il Comune ha adottato, inoltre, per i propri uffici le buone pratiche proposte dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile) che vanno dalla possibilità di ritardare ulteriormente la data di accensione del riscaldamento alle buone abitudini da acquisire per ridurre i consumi dell’illuminazione e degli strumenti tecnologici.

Insieme ad altri Comuni della provincia, l’amministrazione ha aderito anche all’iniziativa di Anaci Modena (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari) che sta diffondendo tra i propri soci un vademecum con le buone pratiche che si possono adottare per ridurre il consumo degli impianti condominiali, tra le quali era già previsto il posticipo a novembre dell’accensione delle centrali termiche, l’anticipo dello spegnimento a fine marzo e l’accensione degli impianti per un massimo di sette ore nei mesi con temperature minime di almeno 7 gradi all’esterno.

Tra i comportamenti virtuosi sono segnalati anche la chiusura delle tapparelle di sera e di notte, la chiusura delle valvole termostatiche e delle porte nelle stanze meno utilizzate, l’eliminazione di ogni tipo di barriera fisica frapposta agli elementi radianti, l’eventuale utilizzo di pompe di calore (più efficienti degli impianti a gas) nei periodi più miti, chiudendo tutte le valvole termostatiche.