Viste le alte temperature, il Comune di Modena, con un’ordinanza, ritarda la data in cui è possibile avviare gli impianti domestici. Obiettivo: ridurre i consumi di gas
MODENA – A Modena gli impianti di riscaldamento domestici si potranno accendere solo a partire da mercoledì 2 novembre e non, come è stato previsto dal decreto del governo, il 22 ottobre. A stabilire lo slittamento della data della possibile accensione è un’ordinanza comunale che prevede, appunto, un’ulteriore riduzione del periodo di esercizio degli impianti termici tenendo in considerazione che le temperature registrate in Emilia Romagna sono sensibilmente al di sopra della media regionale e con l’obiettivo di ridurre il più possibile il consumo di gas naturale.
Con l’ordinanza, firmata dall’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi, l’Amministrazione si prefigge anche lo scopo, previsto dal Paesc, il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima, di contribuire a ridurre le emissioni climalteranti: gli impianti di riscaldamento a uso civile rappresentano, infatti, una delle principali fonti di emissione di inquinanti atmosferici.
La possibilità di accendere il riscaldamento viene ritardata, quindi, al 2 novembre, e gli impianti potranno funzionare fino al 7 aprile 2023, invece del 15 aprile. La settimana in meno è stata stabilita dal decreto governativo il quale prevede, inoltre, che il riscaldamento potrà rimanere acceso fino a un massimo di 13 ore al giorno (invece di 14) comprese tra le 5 e le 23, e la temperatura massima consentita dovrà essere ridotta di un grado, passando da 20 a 19 gradi, con una tolleranza di 2 gradi.
L’ordinanza non si applica a ospedali, cliniche, case di cura e alle strutture per anziani, minori e persone fragili; alle scuole d’infanzia e agli asili nido; alle piscine e agli edifici adibiti ad attività industriali e artigianali nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione.
Per raggiungere l’obiettivo di diminuire i consumi di gas naturale e migliorare la qualità dell’aria riducendo le emissioni di CO2, il Comune di Modena ha avviato anche il progetto di riqualificazione ed efficientamento energetico degli edifici comunali. Alcuni interventi sono già stati realizzati, altri sono in corso, come nel Palazzo comunale in piazza Grande, con il rinnovo degli infissi e la sostituzione dell’illuminazione. Sono già iniziati anche i lavori per completare il progetto Modena full led, a cura di Hera Luce, che prevede il passaggio alla tecnologia led di tutta l’illuminazione pubblica, migliorando l’efficienza e riducendo i consumi.
Il Comune ha adottato, inoltre, per i propri uffici le buone pratiche proposte dall’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile) che vanno dalla possibilità di ritardare ulteriormente la data di accensione del riscaldamento alle buone abitudini da acquisire per ridurre i consumi dell’illuminazione e degli strumenti tecnologici.
Insieme ad altri Comuni della provincia, l’amministrazione ha aderito anche all’iniziativa di Anaci Modena (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari) che sta diffondendo tra i propri soci un vademecum con le buone pratiche che si possono adottare per ridurre il consumo degli impianti condominiali, tra le quali era già previsto il posticipo a novembre dell’accensione delle centrali termiche, l’anticipo dello spegnimento a fine marzo e l’accensione degli impianti per un massimo di sette ore nei mesi con temperature minime di almeno 7 gradi all’esterno.
Tra i comportamenti virtuosi sono segnalati anche la chiusura delle tapparelle di sera e di notte, la chiusura delle valvole termostatiche e delle porte nelle stanze meno utilizzate, l’eliminazione di ogni tipo di barriera fisica frapposta agli elementi radianti, l’eventuale utilizzo di pompe di calore (più efficienti degli impianti a gas) nei periodi più miti, chiudendo tutte le valvole termostatiche.