Riqualificazione energetica, Superbonus per un quarto del’Erp

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L’annuncio dell’assessora Vandelli in risposta all’interrogazione di Reggiani (Pd). L’intervento porterà a un risparmio di 500 tonnellate di Co2 e a una riduzione delle bollette

MODENA – Circa 550 alloggi Erp, pari a circa un quarto del patrimonio di Edilizia residenziale popolare di Modena, saranno candidati per effettuare lavori di riqualificazione energetica beneficiando del Superbonus 110 per cento. L’intervento porterà alla riduzione di 250 metri cubi all’anno di gas metano per un risparmio di 500 tonnellate di emissioni di Co2, con un calo dei costi in bolletta stimato in 230 mila euro.

Lo ha annunciato l’assessora all’Urbanistica e Politiche abitative Anna Maria Vandelli nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 25 febbraio in risposta all’interrogazione di Vittorio Reggiani (Pd) sulla possibilità di interventi di riqualificazione con Superbonus 110 per cento negli edifici Erp. L’assessora Vandelli ha precisato che la delibera sulla convenzione con Acer, ente gestore del patrimonio Erp per conto del Comune, sarà presentata in Giunta già la prossima settimana.

Il consigliere Reggiani aveva chiesto, in particolare, “quali edifici sono stati selezionati per la realizzazione degli interventi promossi dal Superbonus, tra quelli eventualmente idonei” e con quali criteri, quali saranno gli interventi previsti, “se il Comune dovrà aggiungere risorse umane ed economiche per la realizzazione degli interventi” e se i benefici che si otterranno in termini di costo delle utenze o produzione di energia avrà effetti sul calcolo degli affitti Erp e sulle gestioni condominiali.

Dato l’elevato numero di edifici con presenza di alloggi Erp, “è stato necessario selezionare i fabbricati da candidare agli interventi previsti dal Superbonus. I criteri di scelta adottati – ha spiegato l’assessora – visti i tempi molto stretti della realizzazione per poter beneficiare del Superbonus, sono quelli dell’emergenza della manutenzione e anzianità degli edifici (antecedenti al 1990), dell’assenza di difficoltà nella realizzazione, della priorità a proprietà completamente pubbliche e della ripartizione degli interventi distribuita sul territorio in modo che sia volano per la riqualificazione diffusa delle diverse zone”.

Gli interventi individuati sono suddivisi in tre fasce di operatività: “La prima è quella prioritaria – ha precisato – ma abbiamo già iniziato a lavorare su altri interventi per approfittare di eventuali proroghe dell’incentivo fiscale”: Si tratta degli alloggi della ‘Popolarissima’ nella zona di Modena est tra via Giolitti e via Turati, in via Fleming ai civici 11, 12, 16, in strada Saliceto Panaro 68-70, 78-80-82, in via Viareggio 53, in via Tignale del Garda 70-72-74-76-78, in via Como 54, 64, in via Uccelliera 99, in via Bergamo 2, 10 e in via Verdi 247-251.

Per quanto riguarda gli edifici a proprietà mista pubblico-privata, gli interventi dovranno essere attivati dal condominio attraverso le assemblee dei proprietari e Acer fornirà supporto nelle scelte e nella verifica dell’attuazione degli interventi.

“Si tratta di un piano di riqualificazioni che genererà un importante beneficio ambientale e patrimoniale – ha proseguito Vandelli – e gli interventi porteranno inoltre a un miglioramento della sicurezza (un edificio riqualificato crea anche percezione dei luoghi maggiormente fruibili), con un impatto sociale (una casa più performante, che consente risparmi nella gestione quotidiana, è un elemento che concorre a una maggiore integrazione”.

L’assessora, ricordando che gli impianti di riscaldamento generano circa un terzo dell’inquinamento ambientale, ha sottolineato che “le politiche del 110 per cento sono un asse strategico per la transizione ecologica e occorrerà una proroga perché oggi tutta la filiera che ha faticosamente messo in fila gli adempimenti necessari per accedere al Superbonus è in difficoltà perché rischia di arrivare tardi”.

Il principale intervento previsto è quello dell’isolamento a cappotto degli edifici, ma si valuterà anche lo stato della sicurezza strutturale dei fabbricati per definire se e come procedere con eventuali interventi di miglioramento sismico. Verranno privilegiate le lavorazioni sull’esterno dell’edificio per ridurre al minimo le conseguenze e i disagi dei cantieri sugli inquilini, ma in sede di progettazione definitiva ed esecutiva si valuterà se intervenire anche internamente agli alloggi con interventi come la sostituzione degli infissi e dei generatori di calore.

Vandelli ha poi precisato che, nell’ambito degli interventi, ci sono “opere accessorie ma necessarie”, che difficilmente rientrano nel beneficio fiscale, come ad esempio la sistemazione delle aree cortilive in seguito ai lavori o le spese di personale che Acer non potrà scaricare: “Su oltre 6 milioni di investimento – ha affermato – stimiamo un range di costi non coperti dal Superbonus che potrebbe oscillare tra il 10 e il 15 per cento. Contiamo di utilizzare annualmente una quota della somma destinata alle manutenzioni che arriva dai canoni per coprire i maggiori costi”.

L’assessora ha poi spiegato che negli interventi più performanti ci saranno aumenti potenziali dei canoni (questi sono determinati da due voci: reddito occupante e qualità edilizia della struttura), fermo restando che nelle situazioni di maggior disagio economico e sociale sarà mantenuto il canone sociale”.

In replica, il consigliere Reggiani, esprimendo soddisfazione per il fatto che il Comune riesca a realizzare interventi utilizzando il Superbonus, ha sottolineato che “non era scontato, perché le norme sono molto complesse e per la pubblica amministrazione significa mettere in opera un lavoro molto impegnativo in tempi ristretti”. Reggiani ha messo in evidenza anche come le opere di riqualificazione abbiano un grande impatto nella qualità del vivere delle famiglie assegnatarie: “Quando si vive in un ambiente decoroso, lo si cura e lo si mantiene con molta più attenzione”.