Approvata delibera per avviso pubblico di manifestazione di interesse. Maggi: “invitiamo potenziali partner per ottenere progetti e finanziamenti ministeriali”; Lodi: “trasformiamo le aree degradate in opportunità di sviluppo”
FERRARA – La zona dell’‘ex Palazzo degli Specchi’ e le aree circostanti comprendenti il Palazzetto dello Sport e le altre strutture a destinazione sportiva. E’ questo il comparto urbano per il quale il Comune di Ferrara intende invitare potenziali partner pubblici o privati a presentare proposte progettuali di riqualificazione, da candidare poi all’assegnazione dei finanziamenti del ‘Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare’, previsti con Decreto interministeriale del settembre scorso. L’avviso pubblico approvato oggi, martedì 9 febbraio, dalla Giunta municipale, e presto online sul sito del Comune di Ferrara (alla pagina: https://www.comune.fe.it/3607/pianificazione-e-governo-del-territorio), intende in particolare esortare soggetti pubblici e privati, anche in raggruppamento temporaneo tra loro, a far pervenire manifestazioni di interesse per la presentazione di proposte, tra le quali poi il Comune stesso, con il supporto di Acer, selezionerà quelle maggiormente rispondenti alle finalità del bando interministeriale.
“L’intervento che il Comune intende candidare – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici e Urbanistica Andrea Maggi – è orientato a principi coerenti con l’idea di sviluppo urbanistico della città e in particolare tende ad abbattere il consumo di suolo, a valorizzare le strutture esistenti attraverso specifiche azioni di recupero, a prevedere e condividere con i soggetti coinvolti i contenuti sociali di questo importante intervento, tassello fondamentale della progettualità urbanistica della nostra città”.
“Finalmente andiamo ad aggiungere in una zona che per anni è stata il simbolo del degrado e dell’abbandono – interviene il vicesindaco e assessore alla sicurezza Nicola Lodi – un nuovo tassello alle azioni positive di questa Amministrazione, una speranza concreta di ricostruzione, trasformando le aree degradate e difficili da gestire in una reale opportunità di sviluppo”.
Le proposte dovranno, tra l’altro, connotarsi per la presenza di soluzioni ecosostenibili, di elementi di infrastrutture verdi, di innovazione tecnologica e tipologica dei manufatti; prevedere soluzioni di bioarchitettura per il riciclo dei materiali e il raggiungimento di elevati standard prestazionali, energetici e per la sicurezza sismica, il tutto sempre nell’ottica del recupero degli edifici esistenti. Dovranno inoltre prevedere la realizzazione di alloggi di edilizia residenziale sociale (Ers o Erp), spazi per l’attività sportiva indoor-outdoor, per l’aggregazione sociale e per la formazione, oltre che piste ciclabili di collegamento con la città, parcheggi e aree verdi e pavimentate.
“Avremo la massima cura nel realizzare pienamente l’intento del Programma interministeriale – sottolinea Maggi – che è infatti quello di promuovere e sostenere processi di rigenerazione di specifici ambiti urbani, per concorrere alla riduzione del disagio abitativo e insediativo e all’incremento della qualità dell’abitare in un’area residenziale ad alta potenzialità di fruibilità per tanti cittadini”.