La mostra è il punto di arrivo di un lungo lavoro antologico condotto da Ilaria Piazza e durato 4 anni, cominciato dal fondo che gli eredi di Achille Calzi hanno donato al MIC nel 2013 e che intende riportare alla ribalta un artista prematuramente scomparso, ma che è stato una figura di rilievo per la produzione simbolista e liberty, non solo faentina.
Achille Calzi (1873 -1919) incarna la figura dell’artista progettista tipico dell’Arts and Crafts internazionale. Nonostante avesse scelto di vivere in provincia – viaggiò molto, ma non abbandonò mai Faenza – si tenne sempre aggiornato sui tempi (era un lettore avido di riviste e era in contatto con artisti, letterati, musicisti, tra cui Pellizza da Volpedo, Adolfo de Carolis, Arturo Martini, Giosuè Carducci, Alfredo Oriani, Gabriele D’Annunzio e Riccardo Zandonai) si confrontò prima con il Simbolismo poi con il Liberty lavorando molto per le arti applicate (ceramica, mobili, cartellonistica, illustrazioni, architettura).
Attraverso gli studi a Firenze dove seguì la Scuola d’Ornato e a Faenza alla Scuola d’Arte e Mestieri Achille Calzi apprese la lezione del valore aggiunto della qualità artistica applicata all’artigianato a dispetto della anonima produzione industriale. Così la sua produzione è vastissima e passa senza soluzione di continuità dalla pittura alla grafica, dalla ceramica al disegno, dalla decorazione per interni ed esterni all’ebanisteria e dalle piastrelle, alla caricatura e alla satira.
Calzi diventa anche direttore della Pinacoteca e del Museo Civico e poi della Scuola di Disegno e Plastica di Faenza, fonda una rivista di satira (Bric à Brac) e scrive insieme ad Antonio Messeri la studio storico artistico “Faenza nella storia e nell’arte”.
In mostra si possono ammirare moltissimi inediti, scoperti nelle case di tanti collezionisti privati, che hanno collaborato alla ricerca, contribuendo alla ricostruzione del suo lavoro e al ritratto di un ecclettico artista e un fine intellettuale.
Non mancano le numerose caricature che rivelano la vena ironica e umorista dell’artista. Celebri sono quelle di Gabriele D’Annunzio e Alfredo Oriani. Chiude la mostra una galleria di 25 cartelloni satirici che Calzi cominciò a realizzare dallo scoppio della prima guerra mondiale. Sono vignette – di oltre un metro di altezza – di commento critico alle cronache di guerra. All’inizio i cartoni venivano esposti nella vetrina di una sartoria del centro storico di Faenza – subirono anche delle censure – ma poi, sul finire della guerra, Calzi li appendeva personalmente ogni mattina nella piazza principale, regalandoli alla città.
Fotografie in alta risoluzione e le relative didascalie in file word sono scaricabili a questo indirizzo: https://www.dropbox.com/sh/stspxx4payxikcj/AAC8w7At0bNnOp6Bcxpw6xXba?dl=0
La mostra è realizzata grazie al sostegno di Regione Emilia Romagna e con il contributo di BCC- Credito Cooperativo ravennate forlivese & imolese, del Gruppo Hera, della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Sacmi.
Scheda tecnica della mostra
TRA SIMBOLISMO E LIBERTY. ACHILLE CALZI
5 novembre 2017 – 18 febbraio 2018
MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Viale Baccarini 19, Faenza
A cura di Ilaria Piazza e Claudia Casali
Orari: martedì-venerdì 10-16 e sabato, domenica e festivi 10 – 17,30
Chiuso il lunedì
Ingresso euro 10, ridotto euro 7, studenti euro 3
Monografia a cura di Ilaria Piazza, edizioni Gli Ori
Info: 0546 697311, www.micfaenza.org
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