Primo appuntamento dedicato al “Valore dello scaffale aperto” con gli interventi di Roberto Casalini e Piero Lucchi domenica 12 novembre, alle ore 10.30, nella Sala Lignea Biblioteca Malatestiana
CESENA – Torna l’appuntamento con “Viaggio fra i tesori della Malatestiana”, le conferenze organizzate dall’Associazione Amici della Biblioteca Malatestiana per conoscere meglio la Biblioteca e i suoi tesori.
Domenica 12 novembre dalle 10.30 alle 12.30 nella Sala Lignea si parlerà di “Il valore dello scaffale aperto nelle biblioteche storiche e moderne”, la stimolante organizzazione dei libri che consente di dare uno sguardo d’insieme al patrimonio librario e scegliere i volumi secondo il proprio interesse, passando attraverso il totem elettronico che regista il prestito, senza dover richiedere l’intervento del bibliotecario.
A parlare di scaffale aperto saranno Roberto Casalini, ex Assessore alla Cultura che negli anni ’70 attivò la procedura dello scaffale aperto e Piero Lucchi, esperto di storia della cultura e, a suo tempo, direttore facente funzione della Malatestiana.
Questo il calendario dei prossimi appuntamenti di “Viaggio fra i tesori della Malatestiana”.
Domenica 26 novembre è in programma una conferenza di Giancarlo Cerasoli sull’iconografia relativa a Maurizio Bufalini (con visione di stampe, foto, medaglie, lapidi, monumenti, cartoline custodite in Malatestiana); domenica 10 dicembre, invece, Geraldina Boni parlerà del Decretum Gratini, uno dei manoscritti più preziosi della raccolta Piana.
La rassegna continua domenica 14 gennaio con una conferenza sulle carte della famiglia ebrea dei Saralvo, oggi custodite in Malatestiana e ritrovate nell’abitazione della famiglia cesenate scomparsa nei campi di concentramento, a cura di Paola Errani e Alberto Gagliardo.
Sempre Paola Errani domenica 28 gennaio illustrerà i manoscritti collocati con la segnatura 164 dell’Aula del Nuti, ossia opere di autori cesenati tra 1400 e 1800.
Domenica 11 febbraio chiuderà la rassegna Gilberto Biondi con una conferenza sul tema “Dopo l’Infinito: Lucrezio e Virgilio nella Malatestiana”.