Lunedì 23 maggio alla Fondazione S. Carlo i contributi di docenti e ricercatori, la voce di chi ha partecipato alle prime esperienze a Modena per ragionare sulle prospettive future
MODENA – Nelle scuole primarie di Modena il tempo pieno è da molti anni un dato di fatto e in assoluto la scelta di gran lunga più praticata dalle famiglie. Non si tratta di una mera modalità organizzativa: all’obiettivo di migliorare la conciliazione dei tempi lavorativi dei genitori si somma la scelta pedagogica per la progettazione di una didattica di qualità, aperta alle contaminazioni del territorio e improntata a ricerca e sperimentazione.
Si colloca in quest’ambito il percorso avviato da Comune di Modena, Istituzioni scolastiche e Dipartimento di educazione e Scienze Umane di Unimore che sul tema sta anche conducendo una ricerca nell’ambito di una convenzione con il Comune.
Il primo appuntamento pubblico di questo percorso è il seminario “Ripensare la scuola: Sergio Neri e il tempo pieno”, in programma lunedì 23 maggio alle 15.30 alla Fondazione San Carlo di Modena, in via San Carlo 5 (per partecipare in presenza è necessaria l’iscrizione on line tramite il sito di Memo ma si possono seguire i lavori anche in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Memo).
A dare il via ai lavori saranno il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e un messaggio video d’apertura di Stefano Versari capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione.
Dopo i saluti di Annamaria Contini direttrice del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane Unimore e di Gianni Ravaldi dirigente scolastico del Primo Circolo Formigine, l’assessora all’Istruzione del Comune di Modena Grazia Baracchi introdurrà gli interventi di Roberto Farnè del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università degli Studi di Bologna (“Insegnanti e animatori: la scuola a tempo pieno come laboratorio di animazione didattica”), Antonella Pugnaghi del Dipartimento Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia (“Sergio Neri e l’esperienza del tempo pieno nel Comune di Modena”) e Antonio Gariboldi del Dipartimento Educazione e Scienze umane Unimore (“Ripensare insieme il tempo pieno: l’attualità di Sergio Neri”).
A cinquant’anni dalla legge sul tempo pieno, s’intende quindi riflettere sulle ragioni e gli intenti che ne hanno guidato la realizzazione, partendo dall’esperienza fatta nelle scuole della città e dalle riflessioni di Sergio Neri a cui l’assessorato all’Istruzione dedica un ulteriore approfondimento dopo la due giorni sul tema dell’inclusione di circa un anno fa.
Neri sosteneva che il tempo pieno non dovesse essere “un semplice prolungamento della giornata scolastica”. Attraverso i contributi di docenti e ricercatori e le testimonianze di chi ha partecipato all’avvio del tempo pieno a Modena, il seminario intende riscoprire le ragioni che negli anni ’70 hanno orientato le prime sperimentazioni per interrogarsi sulle prospettive future nell’ottica di conciliare la didattica curricolare con attività organizzate insieme alla comunità educante.
Una delle sfide del Piano nazionale di ripresa e resilienza è proprio estendere il tempo pieno e ampliare l’offerta formativa delle scuole, destinando risorse alla costruzione e ristrutturazione di mense e palestre. Tra le 11 proposte progettuali candidate dal Comune di Modena ai fondi Pnrr per il “Potenziamento dell’offerta dagli asili nido alle Università”, oltre a nuove strutture e riqualificazioni, quattro candidature sono relative alle mense scolastiche delle primarie Buon Pastore, Giovanni XXIII, S. Agnese, Leopardi e due alle palestre della primaria S.G. Bosco e della secondaria di primo grado Ferraris.