Dal 3 al 5 marzo lo spettacolo di videomapping, con aperture straordinarie alla mostra fino alle 23
FERRARA – Nonostante il maltempo del fine settimana, le presenze a Palazzo dei Diamanti per la mostra Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa hanno sfiorato i 1.500 ingressi in due giorni. E da venerdì 3 a domenica 5 marzo è atteso lo spettacolo di videomapping sulle facciate dell’edificio rossettiano, che farà ‘prendere vita’ al bugnato composto da oltre 8000 geometrie a punta di diamante, in uno show “di luce di particolare forza”, come anticipano Andrea Bernabini e Sara Caliumi, i visual artist che hanno firmato le realizzazioni. Per l’occasione, la mostra rimarrà aperta fino alle 23 e, poiché l’accesso principale è coinvolto dalle proiezioni, a inizio dello show il pubblico entrerà a fianco, dal lato dell’accesso al nuovo bar (corso Ercole I d’Este 19).
Sabato 25 febbraio sono state 700 le persone che hanno visitato i capolavori esposti nel ‘nuovo’ palazzo, riaperto dopo due anni di lavori. Ieri, domenica 26, gli accessi sono stati 774 in una giornata non certo ottimale per le condizioni metereologiche.
Il prossimo fine settimana le visite a Palazzo dei Diamanti si arricchiranno dell’evento-videomapping, promosso dal Comune, con Ferrara Tua, Fondazione Ferrara Arte, Università di Ferrara e Fondazione Estense. Sono sei i videoproiettori impiegati (e installati sui due antistanti palazzi Prosperi-Sacrati e Turchi di Bagno) per realizzare lo spettacolo. “Palazzo dei Diamanti, cuore dell’Addizione Erculea, splenderà come un cristallo accendendo i riflettori sull’infinita ricchezza artistica che la mostra racchiude, con opere da tutto il mondo”, dice il sindaco Alan Fabbri. Le proiezioni partiranno il 3 marzo dalle 20 (fino a mezzanotte), ogni 15 minuti circa, per proseguire sabato 4 dalle ore 19 a mezzanotte e domenica 5 marzo dalle 18.30 sempre fino a mezzanotte, ogni 15 minuti circa (la durata dello show visivo).
Inoltre la mostra Rinascimento a Ferrara dialogherà a distanza, da aprile, con la Galleria Borghese di Roma che esporrà capolavori storici dei cosiddetti camerini di Alabastro che componevano lo studiolo di Alfonso I d’Este, prima della spoliazione conseguente alla devoluzione di Ferrara allo Stato Pontificio. Il museo capitolino riunirà infatti, dopo secoli, le tele di Dosso Dossi (morto a Ferrara nel 1542) raffiguranti il mito di Enea. Originariamente sarebbero state concepite per essere esposte sopra i Baccanali, meravigliosi lavori di Tiziano e Giovanni Bellini, nel celebre Camerino delle Pitture e dello Studio dei Marmi che componevano l’appartamento privato del duca sulla via Coperta. Le opere lasciarono la città dopo l’ingresso della corte papale nel 1598, al seguito di Clemente VIII Aldobrandini.