Sarà garantita la totale copertura degli impianti sportivi pubblici
RIMINI – Il Comune di Rimini investe sulla salute e sullo sport. Così come annunciato a novembre, l’Amministrazione ha proceduto all’acquisto di 23 defibrillatori automatici per raggiungere un importante obiettivo: quello di dotare tutti gli impianti sportivi comunali di un dispositivo che può rivelarsi fondamentale nel primo soccorso di chi subisce un arresto cardiaco. Questo anticipando l’entrata in vigore del “decreto Balduzzi” più volte slittato nel corso degli ultimi mesi e che proprio a novembre ha ricevuto una ulteriore proroga dalla commissione bilancio del Senato, che ha fissato il termine a luglio 2017. Il provvedimento – che detta le linee guida sulla dotazione e l’utilizzo dei defibrillatori DAE semiautomatici e di altri dispositivi salvavita nell’ambito dello sport dilettantistico e amatoriale – impone alle società e associazioni sportive l’obbligo di dotarsi di defibrillatori allo scopo di salvaguardare i cittadini che praticano attività sportiva. L’Amministrazione, in linea con quanto reso possibile dal decreto, ha deciso di assumersi l’onere dell’acquisto dei dispositivi, garantendo la copertura totale dei 79 impianti sportivi pubblici, sia quelli gestiti direttamente sia quelli gestiti da terzi.
Con la recente determina dirigenziale di dicembre infatti, l’Amministrazione ha disposto l’acquisto dei 23 dispositivi necessari a garantire la totale copertura, per un investimento di circa 20mila euro che, altrimenti sarebbero stati a carico delle società sportive del territorio, a cui però resta il compito di garantire durante gli allenamenti e le gare la presenza di una persona formata all’utilizzo del defibrillatore. Entro una decina di giorni tutti i dispositivi saranno installati e quindi a disposizione degli utenti di palestre e campi. “Quando abbiamo deciso di provvedere all’acquisto dei defibrillatori, sapevamo che l’entrata in vigore del decreto Balduzzi avrebbe subito un’ulteriore proroga – sottolinea l’assessore allo Sport Gian Luca Brasini – ma la presenza di dispositivi salvavita negli impianti sportivi va oltre il ‘semplice’ obbligo di legge, è un dovere morale garantire a chi pratica sport nella nostra città di poterlo fare in piena sicurezza. Sappiamo tutti quanto può essere decisivo un intervento tempestivo in caso di arresto cardiaco. E non secondario il fatto che diamo anche una mano alle società sportive più piccole, sollevandole da una spesa di 1000-1500 euro, che può sembrare di poco conto, ma che in realtà incide sui loro bilanci”.