Sono 27 i progetti individuati nel riminese per i percettori di Reddito di cittadinanza
RIMINI – Attività di supporto al bene pubblico attraverso il coinvolgimento delle associazioni del terzo settore. L’obbiettivo dei PUC (Progetti di Utilità Collettiva) è inserire in progetti sociali i percettori del Reddito di cittadinanza non in grado di intraprendere un vero e proprio percorso occupazionale. Il beneficio è duplice, alla cittadinanza, e al percettore del Reddito, che viene attivato nelle sue potenzialità, in un’ottica di rafforzamento delle capacità e competenze individuali.
Per potenziare la diffusione dei PUC, sostenere e formare i cittadini e gli enti coinvolti, i Comuni del territorio, tramite l’Ufficio di Piano del Distretto Nord e l’Associazione Volontarimini hanno avviato una collaborazione. In seguito ad una mappatura del terzo settore locale sono state contattate e informate le associazioni del terzo settore potenzialmente interessate dall’avvio di questi progetti. Al termine della ricognizione sono state 37 le organizzazioni con sede nei comuni del distretto di Rimini Nord ad aderire alla progettazione, con 43 progetti ed un potenziale di 128 beneficiari. Tra questi, la maggior parte sono nel territorio del Comune di Rimini, 27. Sul totale dei 43 progetti presentati, il 40% è in ambito sociale, il 20% in area culturale, il 14 riguarda l’ambiente, il 12% la formazione, il 4% il settore artistico.
Di cosa si tratta
Sono progetti sociali da svolgersi nel terzo settore, ma a titolarità dei Comuni, che si occupano della copertura assicurativa e partecipano ai costi della formazione e degli eventuali strumenti tecnici. I nuclei beneficiari del Reddito di Cittadinanza (Rdc) non immediatamente attivabili per un percorso lavorativo, entro 30 giorni dal riconoscimento del beneficio economico vengono contattati dai servizi dei Comuni per iniziare un percorso di inclusione sociale. L’obiettivo è costruire interventi su misura insieme alle persone in situazione di fragilità e difficoltà economica, accompagnandole verso l’autonomia.
All’interno di questo percorso i beneficiari del Rdc sono tenuti a offrire la propria disponibilità per la partecipazione a Progetti Utili alla Collettività (Puc), in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Il coinvolgimento prevede un numero di ore non inferiore a 8 settimanali. L’attività è esercitata a titolo gratuito e volontario. Resta in carico alle amministrazioni locali l’attivazione delle opportune assicurazioni e la formazione necessaria. A ottobre sono stati attivate le assicurazioni annuali per circa un centinaio di beneficiari. La fase di avvio ha riguardato la formazione, sia dei percettori del reddito, che delle associazioni, l’assolvimento dei necessari percorsi legali, documentaristici e assicurativi.
“Si tratta di uno strumento – spiega la vicesindaco e responsabile del Distretto sanitario Rimini nord, Gloria Lisi – utile sia alla collettività che ai percettori del reddito. I progetti permettono la loro responsabilizzazione e crescita (empowerment) per evitare le derive dell’assistenzialismo e dell’opportunismo. In questo contesto è nato il progetto di collaborazione tra l’Ufficio di Piano Distretto Nord Rimini e l’Associazione Volontarimini con lo scopo di dare attuazione ai PUC – Progetti di utilità collettiva previsti dalla normativa. Purtroppo i progetti, dopo aver intrapreso i percorsi formativi e amministrativi preliminari, hanno subito un forte rallentamento dovuto alla pandemia. Alcuni enti coinvolti hanno dovuto chiudere o limitare le proprie attività e anche i beneficiari, spesso con bisogni speciali, hanno dovuto privilegiare quelli sanitari. Proprio in questi giorni si sono ripresi i contatti per proseguire i 27 progetti disponibili sul territorio comunale di Rimini”.