RIMINI – Non vi poteva essere regalo più grande che trovare una nuova famiglia ed essere adottato. Un autentico regalo a un cane che in questi primi anni della sua vita non è certo stato fortunato.
Entrato in canile nell’agosto 2015, senza microchip e su segnalazione della Polizia Municipale di Rimini perché vagante nei pressi di via Tolemaide, da subito è risultata evidente l’anomalia congenita dell’articolazione coxo-femorale che interessa anche le ginocchia e compromette la sua deambulazione, ed è proprio per la sua andatura “particolare” che le volontarie del Canile comunale Stefano Cerni hanno scelto per lui il nome di Paperino.
“Abbiamo nel cuore tutti i nostri 50 ospiti – dicono le volontarie – ma lui occupa un posto decisamente speciale per noi, perché Paperino è INDISCUTIBILMENTE la nostra mascotte!”
Purtroppo dopo il primo controllo negativo attraverso il prelievo del sangue per il test Leishmania il secondo test, il secondo ha dato esisto positivo. Quindi una seconda tegola si abbattuta sulla testa del povero cane. La lieshmaniosi, infatti, è una patologia che se non adeguatamente curata è potenzialmente trasmissibile anche all’uomo. In questi casi vengono applicati tutti i protocolli sanitari per la cura e il controllo della Leishmania, e questa patologia non condiziona in nessun modo la sua vita.
Ma nonostante le difficoltà Paperino è rimasto dolcissimo con le persone, un batuffolo di pelo lungo e bianco, 15 chilogrammi di bontà, amore ,simpatia e voglia di vivere.
Ma oggi la sua vita è cambiata, perché ha trovato una persona che nonostante le difficoltà ha deciso di donargli una casa. Una scelta non facile per chiunque, perché in questi casi la persona adottante si impegna anche formalmente attraverso una certificazione a curarlo a proprie spese nel rispetto di quanto previsto dai protocolli sanitari.
“Abbiamo diffuso per lui molti appelli – dicono al canile – cercando un’adozione del cuore e sperando nel miracolo perché Paperino più di altri ha bisogno di una famiglia e il canile non è di certo il luogo più ospitale per lui. Ma ad agosto scorso è arrivata la telefonata giusta, quella per lui, quella di Riccarda, con la sua richiesta di conoscere Paperino.”
Così è iniziato il percorso di adozione che ha portato Paperino, coi suoi 15 chilogrammi di bontà, amore ,simpatia e voglia di vivere, nella sua nuova casa a Bertinoro dove avrà la vita che ogni animale merita.
Sono stati 242 nel corso del 2016 i cani che sono stati ospitati anche solo per poche ore al canile comunale Stefano Cerni di Rimini. Un numero che comprende tutti gli animali che per svariati motivi sono entrati dalla struttura: da quelli abbandonati a quelli smarriti, fino a quelli sequestrati o lasciati per rimissione di proprietà.
Grazie al lavoro degli addetti della struttura, molte storie come per Paperino comprendono un lieto fine: 168 cani infatti sono stati restituiti alle cure dei proprietari, 58 invece sono stati affidati ad altrettante famiglie.
Alla data del 31 dicembre erano presenti nella struttura 49 cani.