Dopo gli incontri con la cantautrice (Maria Antonietta), il filosofo (Franco Rella), i poeti (Silvia Bre, Alessandro Ceni) e lo scrittore (Luca Doninelli) “Nemesis” ospita Monica Guerritore. Tra le grandi ‘dive’ del teatro e del cinema italiano, Monica Guerritore ha esordito giovanissima, a 16 anni, in un leggendario Giardino dei ciliegi sotto la direzione di Giorgio Strehler. Il sodalizio artistico con Gabriele Lavia porta alla creazione di alcuni memorabili eventi teatrali come Macbeth, Zio Vanja, La signorina Giulia. Tra le intelligenze teatrali più acute del nostro tempo, la Guerritore, come regista, realizza messe in scena centrate su figure di grandi donne: Giovanna d’Arco, Teresa d’Avila, Mi chiedete di parlare (su Oriana Fallaci). Recentemente porta a teatro Mariti e mogli di Woody Allen; attualmente è al lavoro come attrice e regista riproponendo L’anima buona di Sezuan di Brecht nella memorabile versione di Strehler, del 1981. Al cinema ha lavorato, tra gli altri, con Marcello Mastroianni e Laura Antonelli, Giancarlo Giannini, Michele Placido, Enrico Maria Salerno, Alberto Bevilacqua. Il dialogo riminese si concentra sul libro di Monica Guerritore, Quel che so di lei (Longanesi, 2019), che si sviluppa intorno all’omicidio della nobildonna palermitana Giulia Trigona per mano del suo amante, nel 1911, il primo femminicidio eclatante della storia recente.
L’incontro, ad accesso libero, è a Palazzo Buonadrata in Rimini, venerdì 4 ottobre, alle ore 17.30.
Gli incontri “Nemesis” sono realizzati con la collaborazione di Sky Arte, Fusp Fondazione Unicampus San Pellegrino, Terre di Grabo.
Da una intervista a Monica Guerritore pubblicata su “Pangea”: “Giulia Trigona incontra il suo amante, il suo futuro assassino, la notte prima del terribile terremoto di Messina del 28 dicembre 1908. Immediatamente feci una associazione tra Earthquake e Heart-quake, il terremoto della terra e quello del cuore. Quella corsa verso l’annientamento che dura fino al fatidico 2 marzo 1911 mi sembrò emblematica, il simbolo di un certo mondo femminile che precipita verso un amore ‘straordinario’, o per meglio dire ‘mostruoso’. Ho scritto la sceneggiatura per un film, piuttosto visionario. Naturalmente, nessuno voleva farlo. Sono andata da Andrea Camilleri perché volevo che i miei dialoghi fossero scritti in quel miscuglio di palermitano, francese e italiano che era la lingua dei nobili del tempo”.
*Il prossimo incontro del ciclo “Nemesis” sarà a Rimini, Palazzo Buonadrata, venerdì 11 ottobre, ore 17.30, con il politologo Vittorio Emanuele Parsi.
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