Rimini: lotta ai furbetti e maggiore equità sociale

93

La Giunta approva le nuove regole per i canoni di Edilizia Residenziale Pubblica. 26 i procedimenti di decadenza già attivati

_palazzo-del-municipio-riminiRIMINI – Entreranno in vigore dal primo ottobre prossimo le regole, sulla base delle nuove disposizioni in materia della Regione Emilia Romagna, per il calcolo del canone d’affitto negli appartamenti Erp (Edilizia Residenziale Pubblica) approvate dalla Giunta del Comune di Rimini nel corso della sua ultima seduta.

Con l’approvazione dei nuovi criteri di calcolo del canone si conclude un percorso di modifica del sistema di edilizia pubblica avviato un anno fa dalla Regione Emilia-Romagna e frutto di un grande lavoro di concertazione a livello provinciale realizzato attraverso il Tavolo provinciale per le politiche abitative.

La nuova modalità di calcolo del canone, insieme alla revisione dei limiti reddituali e patrimoniali per la permanenza in erp, costituisce un nuovo insieme di regole molto chiare e trasparenti che nel medio-lungo periodo creeranno maggiore equità sociale. Il segnale che emerge da queste nuove regole è chiaro e rafforza il principio base su cui viene realizzata l’edilizia popolare: chi entra in una casa popolare vi rimarrà per il tempo necessario per superare i periodi di difficoltà, dovendo comunque esaudire costantemente i criteri di una determinata situazione reddituale e patrimoniale.

Non possono essere tollerate situazioni in cui chi non ha diritto mantiene alloggi.

Il canone d’affitto sarà calcolato infatti, oltre che sulle fasce di reddito degli inquilini, anche su una serie di indicatori come la metratura, le caratteristiche qualitative dell’appartamento, il comune e la zona in cui è ubicato; tutti indicatori che concorrono a determinare un canone “oggettivo”. Solo per le famiglie a bassissimo reddito, che rientrano nella fascia di protezione, è confermato il criterio di non applicare il canone oggettivo ma solo quello del reddito.

I nuclei familiari assegnatari sono distinti in fasce: una fascia di protezione in possesso di un valore Isee massimo di 7.500 euro; una fascia di accesso con Isee compreso tra i 7.500 e 17.154 eur ed infine una fascia di permanenza in possesso di valore Isee da 17.154 a 24.016 euro . Una modifica, quest’ultima, introdotta con l’obiettivo di adeguare, per gli inquilini che già abitano in alloggi popolari, il canone d’affitto all’effettiva condizione economica e che penalizza fortemente chi occupa alloggi fortemente sottoutilizzati.

Si tratta di importanti novità nella direzione di una maggiore equità sociale e di lotta ai furbetti delle case popolari già intrapresi negli ultimi anni dall’Amministrazione comunale attraverso una serie di interventi di controllo e verifica reddituale.

Aldilà del caso eclatante dell’anziana signora a cui sono stati trovati redditi per più di 500 mila euro, sono diversi i casi emersi dai controlli incrociati di questi mesi.

L’abbassamento del limite Isee eper la permanenza e l’introduzione di un limite al possesso di patrimonio mobiliare ha comportato, nel Comune di Rimini, la perdita e la relativa attivazione del procedimento di decadenza per 26 famiglie.

“Equità sociale e contrasto a chi non ha diritti impedendo quelli degli altri – è il commento di Gloria Lisi, vicesindaco con delega alle politiche abitative del Comune di Rimini – sono i due grandi obiettivi che ci stanno guidando in questo importante corpus di modifica dei regolamenti per gli alloggi residenziali pubblici. Modifiche che vanno a favorire il turnover a favore delle famiglie più in difficoltà con un approccio nuovo che privilegia un aiuto verso una progressiva indipendenza piuttosto che un assistenzialismo fuori dal tempo e non più funzionale ai nuovi e mutevoli bisogni espressi dalla società di oggi”