Lo spettacolo va in scena al Teatro Novelli sabato 13, domenica 14 e lunedì 15 febbraio alle ore 21
RIMINI – Testo dall’amaro sapore profetico, scritto da Sciascia nel 1965, “L’onorevole” racconta come l’ascesa politica di un onesto professore di lettere possa diventare un’ineluttabile ma pacifica, perfino brillante, caduta morale
Un testo scritto oltre cinquant’anni fa, ma amaramente sempre attuale. Enzo Vetrano e Stefano Randisi portano in scena al Teatro Novelli da sabato 13 a lunedì 15 febbraio (sipario ore 21) un adattamento de “L’onorevole”, opera di Leonardo Sciascia, che vede sul palco oltre ai due registi anche Susanna Marcomeni.
Il professor Frangipane, pur nella modestia in cui vive, è felice di rappresentare per i suoi figli e i suoi allievi un modello di correttezza e idealità basato sulla cultura e sul rispetto. La moglie Assunta lo ama, lo ammira e lo sostiene nell’affrontare le difficoltà quotidiane. Una sera d’estate del 1947 il professore riceve una visita inattesa e, con essa, l’offerta di una candidatura come deputato alle imminenti elezioni politiche. Frangipane si schermisce; è stupito, onorato ma titubante, anche perché comprende che questa svolta lo porterebbe a trascurare affetti e interessi personali. Ma monsignor Barbarino, che quella sera è andato da lui proprio per convincerlo che il suo essere retto e colto gli impone l’onere e l’onore di un seggio in Parlamento, trova le parole giuste per convincerlo. Prende il via così una carriera politica inarrestabile, che lo porta a conquistare un potere sempre più autorevole, a muoversi tra agi e lusso, ma anche a scendere a compromessi sempre più miseri e a stringere loschi accordi con personaggi malavitosi. Gli fa da contraltare la moglie Assunta che comincia come ad appropriarsi dell’identità che il marito va perdendo, attraverso un’immersione nell’idealismo, nel senso di giustizia e nella sete di cultura di Don Chisciotte, lettura prediletta di Frangipane quando era ancora professore.
“Letto oggi – sottolineano Enzo Vetrano e Stefano Randisi nelle note di regia – questo testo scritto nel 1964 e pubblicato l’anno dopo, che ci parla di connivenze tra politica, affari, alti prelati e criminalità organizzata, di favori e corruzioni, di furbizie e tradimenti, assume il carattere di un’amara profezia. Due sono i tratti che sentiamo particolarmente vicini in questo testo: da un lato il considerare la verità come una visione distorta della realtà, qualcosa da cui allontanarsi gradualmente, ridicolizzare e infine mettere all’indice come un’espressione della follia, dall’altro lato il modo, tipico della scrittura di Sciascia – ma con lui anche di tanti autori e letterati siciliani, Pirandello in testa – di descrivere la società in cui vive attraverso meccanismi narrativi che sembrano portare in un luogo e un tempo paralleli, quasi astratti e invece sono una descrizione lucida e spietata di ciò che avverrà oggi o in un futuro più o meno incombente. Un finale sorprendente ribalta la rassegnazione della protagonista femminile in un più crudele e disarmante epilogo, che ci fa scorgere, in un trionfo di glamour, l’abisso quotidiano ormai percepito dall’intera collettività come raggiungimento del vero successo”.
Autori, attori e registi teatrali, Enzo Vetrano e Stefano Randisi lavorano insieme dal 1976, partendo dal teatro Daggide di Palermo, loro città d’origine, e orientando la propria ricerca verso il teatro d’attore, l’improvvisazione e la drammaturgia collettiva. Dal 1983 al 1992 hanno guidato una compagnia all’interno della Cooperativa Nuova scena di Bologna. Nel 1995 hanno creato l’associazione culturale Diablogues, mentre nel 2001 fondano il festival “Acqua di terra/ terra di luna”, di cui curano la direzione artistica fino al 2012. Dal 1999 al 2003 hanno avviato uno studio sui testi classici (Plauto, Molière, Shakespeare, Goldoni) attraverso una fruttuosa collaborazione con “Le belle bandiere”, per poi creare una nuova compagnia incentrata sul repertorio pirandelliano. Tra i vari riconoscimenti ricevuti, si segnala il premio “Le maschere del teatro italiano” (2011) per lo spettacolo “I giganti della montagna” di Pirandello.
L’Onorevole
di Leonardo Sciascia
adattamento e regia Enzo Vetrano, Stefano Randisi
personaggi e interpreti:
Il professar Frangipane, poi onorevole Enzo Vetrano
Assunta, sua moglie Susanna Marcomeni
Mimì, loro figlio Aurelio D’Amore
Francesca, loro figlia Aurora Falcone
Fofò, fidanzato di Francesca Dario Raimondi
Monsignor Barbarino Stefano Randisi
Don Giovannino Scimeni Giovanni Moschella
Il dottor Agostino Micciché Antonio Lo Presti
Margano Alessio Barone
scene e costumi Mela Dell’Erba
luci Max Mugnai
produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione / Teatro Biondo Stabile di Palermo
in collaborazione con Diablogues Compagnia Vetrano/Randisi
turno A-B-C
Biglietti
Platea A € 25 – Platea B e galleria € 22 . Ridotto Platea B e galleria € 20 – Under 29 con CultCard € 15.
La biglietteria del Teatro Novelli è aperta dal martedì al sabato dalle 10 alle 14, martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17.30. Info biglietteria: 0541.793811.
I biglietti sono in vendita anche on line: andando sul sito www.teatroermetenovelli.it e cliccando su “Biglietteria on line” sarà possibile, previa registrazione, scegliere i posti e acquistare i biglietti pagandoli tramite carta di credito o Paypal. E’ possibile prenotare i posti anche attraverso posta elettronica, all’indirizzo biglietteriateatro@comune.rimini.it.
Prossimi appuntamenti
Il Sindaco del rione Sanità
Eros Pagni
venerdì 19 e sabato 20 febbraio ore 21, domenica 21 ore 16 – Teatro Novelli
Cyrano de Bergerac
Jurij Ferrini
martedì 23 febbraio, ore 21 – Teatro Novelli
Illusioni
Big Action Money
mercoledì 2 marzo, ore 21 – Teatro degli Atti (posto non numerato)
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