Il progetto “DIADEME” si sviluppa nell’ambito del programma europeo “LIFE” che prevede, da parte dell’Unione Europea, l’erogazione di finanziamenti per progetti di salvaguardia dell’ambiante e della natura. Questa sperimentazione, totalmente a titolo gratuito da parte del Comune di Rimini, ha l’obiettivo di contribuire all’implementazione, all’aggiornamento e allo sviluppo ambientale dell’EU, nonché, promuovere e divulgare le soluzioni migliori e le buone pratiche per raggiungere gli obiettivi ambientali e climatici, incoraggiare tecnologie innovative in materia di ambiente e cambiamento climatico.
Si tratta di un nuovo sistema di dimmerazione/regolazione dell’illuminazione stradale, economicamente efficiente e progettato per ridurre il consumo energetico del 30% rispetto ai sistemi di regolazione di tipo “statistico”, ovvero tramite l’ausilio di cicli di riduzione del flusso luminoso pre-programmati.
La sperimentazione, che oltre a Rimini, in Italia stanno facendo i comuni di Roma e Piacenza, sta dando risultati molto positivi che potrebbero cambiare il sistema d’illuminazione della città nella direzione delle smart city, cioè luoghi cui, grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali e più in generale dell’innovazione tecnologica, sia possibile ottimizzare e migliorare le infrastrutture e i servizi ai cittadini rendendoli più efficienti e in questo caso anche più sostenibili.
“Oltre a ridurre il consumo energetico dell’illuminazione stradale – sottolinea Eugenia Rossi di Schio Assessore all’innovazione digitale – questo sistema consentirà anche la raccolta di dati per monitorare ad esempio l’emissione di CO2, in quanto sono inclusi nei sensori dei sistemi di misurazione del rumore ambientale, del traffico e dell’inquinamento atmosferico dell’area urbana interessata. Un sistema di rilevazione importante che si aggiunge all’illuminazione adattiva in grado di variare l’illuminazione stradale considerando parametri come luminanza, traffico stradale e condizioni meteo.”
I dispositivi installati rimarranno, alla fine della sperimentazione prevista entro il 2020, a disposizione del Comune di Rimini senza nessun onere per l’Amministrazione, la quale potrà continuare ad implementare il progetto oppure semplicemente continuare a monitorare e gestire i dati di funzionamento.
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