Esposizione del quadro “San Giuseppe col bambino” attribuito a Guido Reni dal 20 al 27 marzo 2022: 10/13 – 15/18 su prenotazione
RIMINI – Dal 19 marzo al 27 marzo presso la sede della Fondazione San Giuseppe in corso d’Augusto, 241 a Rimini si potrà visitare e ammirare il capolavoro attribuito a Guido Reni, “San Giuseppe col Bambino”, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. L’iniziativa, in occasione della festa di San Giuseppe vuole essere un momento per sottolineare la figura di San Giuseppe.
“Siamo onorati di ospitare il quadro di “San Giuseppe col bambino” all’interno di Palazzo Soleri proprio perché è il nostro patrono e portiamo a casa l’immagine che ci condurrà a riflessioni sulla figura della paternità e dell’accoglienza cardini della nostra Fondazione” sottolinea Paola Benzi, Presidente della Fondazione San Giuseppe. Continuano così le riflessioni che abbiamo già cominciato l’anno scorso e questa sarà la conclusione dell’anno dedicato a San Giuseppe. Questo evento cade anche nel particolare momento storico che stiamo vivendo e questo ci rende ancora più felici di poter manifestare come la Fondazione non si sia mai fermata e mai ha cessato la propria funzione di accoglienza e questo evento ci porta a riflettere che la bellezza salverà il mondo e come non arrenderci alla nostra funzione più importante che è educare”.
“Quest’opera attribuita a Guido Reni è uscita dal laboratorio del grande maestro (probabilmente non del tutto di sua mano) verso la sua fine vita 1640 e per la prima volta rende famosa un’iconografia piuttosto rara, il contatto tra Cristo e il padre adottivo: tutto mostra il senso della tenerezza e le velature della pittura ce lo dimostrano” afferma Alessandro Giovanardi, storico d’arte e responsabile ufficio cultura della Fondazione Cassa di Risparmio. “Un potente simbolismo, il Bambino che è nutrito, assistito da questo padre adottivo che lo custodisce nella sua fragilità: tutto fatto di luce, una sorta di teatro che pare nero, ma rimanda ad una musica, ad un canto gregoriano. Quel Bambino muove quel frutto come se fosse la sfera del cosmo e quel frutto può essere il frutto del peccato con significato eucaristico, ma può essere il nostro cosmo tenuto dalle mani e protetto da colui che è più fragile: una vera contemplazione mistica, di intensità riusciamo a comprendere se superiamo l’aspetto puro del sentimentalismo”.
Si ringrazia per la collaborazione l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli”, il Museo della Città di Rimini e grande riconoscenza alla Fondazione Cassa Risparmio di Rimini proprietaria del dipinto che ha permesso questo evento.
L’opera del “San Giuseppe col bambino” potrà essere visitata SOLO su prenotazione scrivendo alla mail progettazione@sangiuseppe.org oppure telefonando al 3383631582
Date o orari:
sabato 19 marzo dalle 16.00 solo su invito
domenica 20 marzo: dalle 10 alle 13: riservato solo agli aderenti FAI dalle 15 alle 18.00 su prenotazione
da lunedì 21 a domenica 27: su prenotazione dalle 10 alle 13 oppure dalle 15 alle 18.00
La Fondazione San Giuseppe, da sempre ispirata dalla carità cristiana e dalla solidarietà sociale, nasce come Istituto nel 1910 per offrire aiuto materno, ospitando e dando protezione a minori e madri bisognose, proprio per il volere di Isabella Soleri, che aveva messo a disposizione, non solo il suo spirito ma anche la residenza della sua famiglia.
Palazzo Soleri, è oggi la sede amministrativa delle Fondazione e di alcuni servizi diurni per ragazzi.
E da oltre 110 anni, passando attraverso due guerre e numerose difficoltà, ha continuato nel suo compito: assicurare ai minori di ambo i sessi, in situazione di disagio psicologico, morale ed economico, interventi ed iniziative atti a garantire pari opportunità e diritti sociali, nonché a prevenire, rimuovere o ridurre le condizioni di bisogno e di disagio individuale o familiare derivanti da limitazioni personali e sociali, da condizioni di non autosufficienza e da difficoltà economiche.
Oggi, oltre un secolo di storia riminese, la Fondazione gestisce, assieme ad una rete di partners pubblici e privati, 6 strutture per minori e neo maggiorenni e un centro diurno per disabili, continuando a guardare avanti, proiettata nel futuro e attenta ai bisogni dei più fragili, anche attraverso la valorizzazione del proprio patrimonio storico, sempre e beneficio delle generazioni future.