Mezzo secolo di attività costituisce un significativo traguardo professionale che l’artista ha voluto celebrare con una grande mostra antologica condensando i suoi lavori ceramici dagli anni ’70 ad oggi. «Acqua e fango si son presi i miei sogni, il fuoco li ha resi solidi» è solito dire Gio Urbinati.
La virtù dell’artefice risiede nel saper raccontare. E quello di Gio Urbinati è un racconto spesso intriso di mito e di favole. Un racconto che dura ormai da cinquant’anni, sfrontato, divertito, vigoroso come la sua indole, sfruttando tutte le piste alchemiche che l’argilla e le sue trasformazioni può produrre. Dalle città verticali e fantastiche costruite con i suoi precarissimi castelli di carte ceramici, metafora di una vita sempre in bilico tra cadute e risalite, alla pasticceria in ceramica che dissimula il vero con una virtuosistica imitazione di prelibatezze dolci. Dalle serie di ciotole simbolo ancestrale e contenitore ab antiquo, ai totem ceramici che si innalzano poderosi come una selva in cui perdersi; sino ai teatrini beffardi e grotteschi che mettono in scena lo spettacolo della vita.
«La sua dote maggiore è quella di esprimersi lontano da teorie troppo affannose o da gerarchie tra passato e presente e di saper ascoltare la polifonia della vita. É una sorta di realismo esistenziale quello che gli permette di toccare con ironia, ma anche con irruenza e lirismo molte cose vicine, quotidiane, le plasma rovesciando la loro trascurabile ovvietà in chiave metaforica e favolistica» scrive Annamaria Bernucci nella presentazione della mostra.
I suoi inizi, negli anni ’60, furono presso l’atelier di ceramica di Carla Birolli ‘La stella
Gio Urbinati (Rimini 1946) si è affermato come uno dei più sensibili e noti ceramisti della regione. Esordisce nell’atelier riminese di Carla Birolli negli anni ’60, nel 1967 è titolare di un laboratorio in viale Matteotti; nel 1988 inizia un ventennale rapporto di collaborazione con Tonino Guerra realizzando importanti opere come La cattedrale dove va a dormire il mare, il Giardino pietrificato, L’arco delle favole e l’Orto dei frutti dimenticati a Pennabilli. Molteplici le sue opere pubbliche diffuse sul territorio romagnolo (S.Marino, Rimini, Valmarecchia). Numerosi e di talento gli allievi che si sono avvicendati nella sua bottega e che hanno imparato il mestiere sotto la sua guida, Paolo Giannini
Gio Urbinati
Cinquant’anni più uno
di alchimie
FAR fabbrica Arte Rimini, Palazzo del Podestà – Piazza Cavour
8 aprile- 7 maggio 2017
Inaugurazione sabato 8 aprile ore 18
Orario: 10-13/16-19 ingresso libero chiuso lunedì non festivo
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