RIMINI – Lo spettacolo si ferma, ma il pubblico dimostra di essere presente. Sono oltre un centinaio gli spettatori che in questi giorni hanno comunicato alla biglietteria del Teatro Galli la volontà di rinunciare al rimborso per gli spettacoli di prosa, opera, danza, annullati da marzo a maggio in seguito all’adozione delle misure di contenimento per il Covid19.
“Una grande dimostrazione di vicinanza e di generosità rispetto ad un mondo, quello dello spettacolo del vivo, che sta attraversando una fase di grandissima difficoltà a tutti i livelli, interessando l’intera filiera – commenta l’assessore alla Cultura Giampiero Piscaglia – Solo da pochi giorni abbiamo iniziato a raccogliere le richieste di rimborso per gli spettacoli che fino all’ultimo abbiamo tentato di riprogrammare, eppure sono già tantissimi coloro che hanno deciso spontaneamente di rinunciare al rimborso di biglietti o del corrispettivo dell’abbonamento di cui non è stato possibile usufruire.
Un quadro che ci fa capire come il pubblico riminese anche in questo particolare periodo si ritrovi coeso attorno al suo teatro, uno dei punti di riferimento della vita sociale, della comunità, di quella condivisione per ora sospesa. Questo sostegno, che sta avvenendo a Rimini come anche nelle principali realtà teatrali italiane è un attestato di amore e di fiducia, oltre che di comprensione per le difficoltà che stanno vivendo gli artisti, le compagnie e le maestranze del mondo dello spettacolo e che ci dà ulteriore spinta per lavorare affinché il teatro possa tornare uno spazio aperto e vivo. Valuteremo come ringraziare pubblicamente spettatori e abbonati per il loro appoggio”.
Parallelamente si sta lavorando per progettare il futuro dei contenitori culturali della città, a partire dai Musei comunali, che stando alle dichiarazioni di ieri del Ministro Franceschini dovrebbero riaprire già nel mese di maggio, salvo garantire le prescrizioni di sicurezza indicate dal comitato scientifico.
“Se il Governo darà il via libera, noi saremo pronti. Già da tempo stiamo immaginando come poter gestire la riapertura del Museo della Città, che ha la fortuna di avere grandi spazi, compreso il giardino del Lapidario – spiega l’assessore Piscaglia – dovremo capire quali saranno le indicazioni che arriveranno rispetto al contingentamento degli ingressi e la fruizione dei locali, ma l’idea è quella di consentire ai cittadini di riappropriarsi di un luogo identitario come il museo e del suo vasto patrimonio anche attraverso innovative proposte culturali, mirate per le famiglie o comunque per numero ridotto di persone, che possano consentire di coniugare l’esigenza dell’accesso scaglionato ad un’esperienza culturale particolare e nuova”.
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