“Un continente, un bastimento, un luogo di memoria che permette viaggi e ricordi pur stando fermi“. Così Tonino Guerra definiva la sua Casa dei Mandorli, attorno alla quale aveva creato un vero e proprio museo a cielo aperto, fatto di installazioni che percorrono l’intero borgo di Pennabilli e la Valle del fiume Marecchia risvegliando l’interesse dei visitatori attraverso sottili invenzioni poetiche: dall’Orto dei frutti dimenticati, un “museo dei sapori” che raccoglie specie perdute di alberi da frutto appartenenti alla flora spontanea della campagna appenninica e installazioni artistiche, alla Strada delle meridiane, con le facciate dei palazzi del borgo impreziosite da 7 meridiane d’autore.
E ancora: Il Giardino pietrificato nella frazione di Bascio, dove alla base di una torre millenaria sono collocati sette tappeti di ceramica, opera eseguita da Giovanni Urbinati, dedicati a sette personaggi storici legati all’antichissima torre. L’angelo coi baffi, l’unico museo al mondo con un quadro solo, dell’artista Luigi Poiaghi ispirato a una poesia di Guerra. Il Santuario dei Pensieri, nel guasto Malatestiano: sette enigmatiche sculture in pietra lì per essere “lette dall’anima”. E poi Il Rifugio delle Madonne abbandonate, collezione che raccoglie le immagini sacre che adornavano le cellette agli incroci delle strade di campagna e La Madonna del rettangolo della neve, nella frazione di Ca’ Romano: una piccola chiesa che offre riparo a una grande opera realizzata dalla ceramista Muki.
«Tonino Guerra era il poeta dell’incanto e della meraviglia che ha saputo tratteggiare la sua terra, la sua Romagna, rendendola un luogo universale attraverso le sue parole e la sua arte. E attraverso lo splendido progetto diffuso che è “I luoghi dell’Anima”, dove il concetto di tutela della memoria e del passato ricorre spesso” – spiega il presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria Adriano Rigoli -. È per noi un piacere registrare l’ingresso nell’associazione della Casa dei Mandorli, proprio nell’anno in cui si celebrano i 100 anni dalla nascita di Tonino Guerra».
Aggiunge il vicepresidente della stessa Associazione, Marco Capaccioli: «‘Nei piccoli mondi c’è tanta bellezza che sta morendo. Se noi la salviamo, salviamo noi stessi’, scriveva Guerra. Credo che in queste poche parole sia racchiusa tutta l’importanza di avere nella nostra rete la Casa dei Mandorli. Un luogo portatore di un messaggio fondamentale: tutelare quella bellezza autentica e universale che si ritrova anche nelle cose più piccole e nei luoghi meno conosciuti».
«Tonino Guerra, ‘un guerriero’ che ha sempre creduto nel valore della natura, nella bellezza del creato e lo ha esaltato in ogni sua forma – aggiunge Paola Pescerelli Lagorio, presidente della Casa Museo Raffaele Bendandi e coordinatrice dell’Associazione Nazionale Case della Memoria per l’Emilia-Romagna -. Ritengo che avere nella rete dell’Emilia Romagna questa casa, arricchisca di “plus valore” tutte le altre».
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