Rimini, domani al Fulgor si celebra mezzo secolo di Satyricon nel racconto di Valerio Massimo Manfredi

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Da martedì la nuova rassegna “I film che ho ispirato”: si parte con Grand Budapest Hotel di Anderson

RIMINI – Aspettando le celebrazioni del centenario della nascita di Federico Fellini, la Cineteca del Comune di Rimini organizza un ricco programma di eventi, che si svilupperà tra ottobre e dicembre. Si comincia già domani, venerdì 11 ottobre, con un appuntamento organizzato in collaborazione con il Festival del mondo antico per ricordare il 50esimo anniversario dell’uscita del Fellini Satyricon. Alle ore 21 al Cinema Fulgor, lo scrittore, storico e archeologo Valerio Massimo Manfredi introdurrà la proiezione della pellicola, analizzando il rapporto tra il cinema di Fellini e l’antico.

Sabato 12 alle ore 11.30 alla Sala del Giudizio del Museo della Città, proseguirà l’analisi del capolavoro felliniano con una tavola rotonda condotta da illustri esperti provenienti dal mondo accademico. Interverranno Marcello Barbanera, professore di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana a La Sapienza di Roma, Roberto M. Danese professore di filologia classica all’Università di Urbino, Raffaele De Berti professore di Storia e critica del cinema e Cinematografia documentaria dell’Università degli Studi di Milano e Elisabetta Gagetti ricercatrice in Archeologia Classica a La Statale di Milano.

Alle ore 16, con partenza dal Museo della Città, Michela Cesarini curerà la visita guidata gratuita alla Rimini di Fellini (per prenotazoni: michela.cesarini@discoverrimini.it) mentre alle 17.30 in Cineteca Nicola Bassano introdurrà la visione del documentario del 1969 Fellinikon. Gideon Bachmann documenta, in un film di montaggio, ritmato ed eccentrico per effetti visivi, la preparazione e le riprese di alcune scene in interno ed esterno del Satyricon di Federico Fellini. Diversi sono gli inserti con interviste al regista (di altri e di Bachmann stesso), in cui Fellini rivela alcuni retroscena produttivi e di creazione del film. Un piccolo gioiello per comprendere il genio di Fellini in azione. Del film Bachmann aveva originariamente montato una versione di 33 minuti, che includeva anche alcune ampie riprese e interviste a Fellini a casa con Giulietta Masina. Ha poi circolato quasi sempre una versione vagliata da Bachmann come definitiva – probabilmente per ingerenze e richieste di taglio da parte di Fellini – di 17 minuti, quasi la metà della precedente. Questa copia, recentemente ritrovata e mai vista prima, è più ricca di ulteriori 10 minuti, e corrisponde al montato originale creato da Bachmann

“I film che ho ispirato”, l’eredità di Fellini

Dopo I film che ho visto e I film che ho scritto la Cineteca ospita una nuova rassegna dal titolo “I film che ho ispirato” che andrà ad indagare l’eredità lasciata da Fellini nel cinema contemporaneo. Un’impronta tanto forte da aver spinto un’intera generazione di registi americani e europei a specchiarsi a farne un’icona e un modello più o meno dichiarato. In particolare alcuni registi si sono richiamati alla riflessione metacinematografica di Fellini sulla natura della creatività nell’arte, il cui sviluppo più appariscente si può trovare in Otto e mezzo (1963), per trattare la stessa tematica in modi magari molto diversi. L’analisi dell’impatto dei film di Fellini sul cinema contemporaneo rivela che un insieme di registi piuttosto differenti fra loro ha reso omaggio all’opera del grande maestro riminese.

Si parte martedì 15 ottobre con Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, vicino alla poetica felliniana nella resa filmica e nella, creazione di un mondo fittizio, a tratti onirico, a tratti quasi caricaturale che conferisce un innegabile fascino a questo straniante racconto noir, ma anche nell’ estetica dell’autore in quanto la fotografia e le scenografie sono pervase da un gusto particolare per l’irrazionale e il grottesco. La visione del film sarà preceduta da un altro omaggio di Anderson a Fellini, il cortometraggio prodotto da Prada Castello Cavalcanti, interpretato da Jason Schwartzman e ambientato completamente in Italia. È la storia di un pilota della Molte Miglia (alter ego fittizio della Mille Miglia) che, dopo un incidente, si ritrova curiosamente nel paesino da cui la sua famiglia italiana ha origine. Castello Cavalcanti è un chiaro omaggio al Fellini di Amarcord, per ammissione dello stesso regista.

Martedì 22 ottobre invece sarà la volta di Reality di Matteo Garrone. Grottesco e doloroso racconto morale sull’Italia contemporanea, un percorso attraverso vizi e distonie della “repubblica delle antenne”, annichilita nel corso dell’ultimo trentennio dallo strapotere del tubo catodico. Una riflessione sulla deriva culturale del paese, che Fellini aveva affrontato con altrettanta efficacia nel suo splendido Ginger & Fred. Il 31 ottobre, anniversario della morte del regista, sarà proiettato La grande bellezza. Paolo Sorrentino in questo film si manifesta esplicito continuatore del modello felliniano. Del resto il successivo Youth (2015) è fitto di omaggi a Fellini e anche in Loro (2018) non è difficile cogliere la chiave del realismo grottesco che apparteneva al regista riminese.

In Dolor y gloria, in programma martedì 5 novembre, Almodovar guarda chiaramente a Fellini e al suo 8 ½, con un film intenso e malinconico ritratto struggente e straordinariamente metacinematografico interpretato magistralmente da Antonio Banderas. Con Notti Magiche (martedì 12 novembre) il regista Paolo Virzì, racconta gli ‘ultimi fuochi’ del cinema italiano, che si conclude anche simbolicamente con l’ultimo ciak di, Federico Fellini e con Roberto Benigni che pronuncia l’ultima battuta: “Io credo che se ci fosse un po’ di silenzio, se tutti facessimo un po’ di silenzio, forse qualcosa potremmo capire”. Un film ironico e sarcastico, che racconta un mondo magico immerso in una sorta di circo felliniano.

Gli ultimi tre film illustrano l’influenza della poetica felliniana sul cinema americano. Con American Graffity (26 novembre) George Lucas ci racconta una provincia americana evidentemente ispirata, alla Rimini de I vitelloni, con Sweet Charity (3 dicembre) Bob Fosse guarda esplicitamente a Le notti di Cabiria, anche se trasforma la protagonista da prostituta a ballerina in cerca di successo e amore, infine Bob Marshall con Nine (17 dicembre) utilizza il musical per ricreare il sogno circense felliniano tra 8 ½ e I clowns.

La conversazione

Lunedi 28 ottobre, sempre in Cineteca, Paolo Fabbri e Ermanno Cavazzoni saranno i protagonisti di un duplice evento. Alle ore 17 la presentazione del libro “Sotto il segno di Federico Fellini”. Il libro raccoglie diversi saggi di Paolo Fabbri, incursioni con i metodi della semiotica, per svelare alcuni segreti dell’immaginario di Federico Fellini. Un’analisi di libri, fumetti, sceneggiature, disegni, fotogrammi, musiche del grande regista per comprendere meglio l’approccio creativo, per capirne di più di un’epoca in cui il cinema italiano era una scuola nel mondo. Alle ore 21 invece, Fabbri e Cavazzoni introdurranno la proiezione de E la nave va, film ricco di molte bellezze, costruito senza prevaricazioni scenografiche; allarmante e qua e là angoscioso, ma anche divertente, allegro, pervaso da un quieto e cauto amore per la vita.