Rimini, controlli sul corretto conferimento dei rifiuti

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Rinnovato l’accordo per l’affidamento del servizio al Corpo delle Guardie Ecologiche Volontarie – G.E.V., della Provincia di Rimini. Oltre 700 le sanzioni fatte dal 2014

palazzo del municipio RiminiRIMINI – Sono stati approvati, nei giorni scorsi, tutti gli atti necessari a siglare l’accordo per l’affidamento del servizio di controllo sul corretto conferimento dei rifiuti da parte degli utenti e sul corretto funzionamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani,  al Corpo delle Guardie Ecologiche Volontarie – G.E.V. della Provincia di Rimini.

Un accordo, le cui motivazioni nascono dalle esigenze di riorganizzazione del servizio di raccolta rifiuti e per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla norma e definiti dal vigente Piano d’Ambito, che prevede modalità di raccolta differenti per le diverse zone del territorio comunale. Un piano che ha incrementato la raccolta differenziata con diverse azioni messe in campo, fra cui quella dell’installazione sui cassonetti di calotte apribili e l’utilizzo della chiave elettronica “e-gate”. Il sistema che se da un lato consente un maggior controllo delle quantità di rifiuto indifferenziato conferito – e quindi incrementa la raccolta differenziata –  dall’altro ha incoraggiato alcuni comportamenti irregolari, che si ripropongono con sempre maggiore frequenza, come l’abbandono dei  rifiuti a terra vicino alle postazioni di cassonetti o alle isole ecologiche.

Comportamenti che il Comune di Rimini ha cercato di contrastare in diversi modi e, in particolare, con l’ordinanza che prevede  l’attività di controllo sul corretto conferimento dei rifiuti . Azioni che hanno origine dal Regolamento avente ad oggetto “la vigilanza in materia di raccolta e conferimento dei rifiuti da parte degli utenti e sistema sanzionatorio”  approvato, con una Delibera di Consiglio d’Ambito nel luglio 2016, da Atersir,  l’AgenziaTerritoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti. Una norma che consente ai Comuni  di esercitare le funzioni inerenti l’accertamento, la contestazione e l’applicazione delle sanzioni per le violazioni delle modalità di raccolta e conferimento dei rifiuti urbani da parte degli utenti del servizio.

E’ in questo quadro normativo, che punta a salvaguardare gli interessi connessi all’ambiente attraverso la riduzione delle quantità di rifiuti indifferenziati destinati a smaltimento e quelli raccolti in modo differenziato da inviare a riciclaggio, che si inserisce l’accordo tra il Comune di Rimini e le GEV  – Guardie Ecologiche Volontarie – riconosciute da leggi regionali come accertatori, con funzioni di polizia giudiziaria nel campo del corretto conferimento dei rifiuti.

L’attività di controllo per il corretto conferimento dei rifiuti, che dovrà coprire tutto il territorio comunale, comprende fra le altre cose anche: la verifica dei sacchetti contenenti rifiuti; la verifica dei rifiuti abbandonati esternamente ai cassonetti stradali; l’assunzione d’informazioni e le indagini, volte all’identificazione del colpevole per il successivo sanzionamento da parte della Polizia Locale; -l’effettiva compatibilità del rifiuto con la scelta del contenitore; -i controlli sulle attività produttive, commerciali o di servizi che hanno fatto domanda per la riduzione tariffaria; rapporti e comunicazioni costanti con gli uffici del Settore Infrastrutture Mobilità e Qualità Ambientale, U.O. Qualità Ambientale e al Corpo di Polizia Municipale, che rimane il soggetto preposto all’emissione della sanzione amministrativa pecuniaria; ed in fine anche l’organizzazione e la gestione di attività divulgativa in materia di educazione ambientale agli studenti delle scuole.

Ricordiamo che dal 2014 al 2019 sono state 704 in tutto le sanzioni fatte dalla Polizia Locale, su puntuale rapporto delle Guardie Ecologiche Volontarie. Numeri in crescita se si pensa che erano 86 le violazioni elevate nel 2018 e 121 quelle del  2019. La contestazione del verbale prevede una sanzione di € 104,00 per chiunque viene sorpreso – o anche scoperto successivamente con attività d’indagine –  nell’abbandono irregolare dei rifiuti.