Rimini

Rimini, Il Consiglio Comunale approva le Linee programmatiche di mandato 2016-2021

Il sindaco Gnassi. “Cinque anni per continuare il profondo cambiamento di Rimini”

RIMINI – “Cinque anni per ‘continuare il profondo cambiamento’ di Rimini”. Così il sindaco Andrea Gnassi ha introdotto giovedì sera in Consiglio Comunale le Linee programmatiche di mandato 2016-2021, documento che è stato approvato con 20 voti favorevoli e 6 contrari. Un passaggio amministrativo “di importanza prioritaria” ha sottolineato il sindaco, evidenziando come in queste linee di mandato “abbiamo voluto definire alcuni step che piantano paletti già operativi e chiari rispetto a quanto farà da subito l’amministrazione comunale per ‘continuare il profondo cambiamento’ – innegabile, indiscutibile, rivoluzionario – di Rimini. Nella capacità di assemblare perseveranza e rivoluzione risiede il senso e la sostanza del governo della città nei prossimi 1.827 giorni”.

Guardando al precedente mandato, “l’azione amministrativa impostata, definita, realizzata dal 2011 al 2016 è facilmente sintetizzabile – ricorda il Sindaco – Sono state ricostruite le fondamenta. Rimini è stata riconfigurata attraverso una visione strategica di lungo periodo, dentro un’idea di città precisa e lungo 5 direttrici principali (stop al consumo del suolo; riorganizzazione della mobilità e riqualificazione urbana, armonica e rispondente a un preciso disegno che non dimenticasse ‘il sotto’ rivolgendosi in maniera esclusiva al ‘sopra’; valorizzazione della cultura come asset turistico e leva per una ritrovata appartenenza identitaria; investimento nel welfare di comunità; politica di bilancio rigorosa e tesa ala riduzione del debito). Uno dei compiti principali del mandato amministrativo 2016-2021 sarà quello di proseguire e completare questo disegno di modernizzazione della città – sviluppato lungo i canali ‘scavati’ dal Piano Strategico, e per germinazione dal Masterplan e dai nuovi PSC e RUE- in corso in tutte le sue parti: zona mare con il Parco del Mare, centro storico con gli interventi nel quadrante urbano compreso tra Ponte di Tiberio/Piazza Malatesta/Casa del Cinema/Museo, fascia territoriale sopra la Statale 16 con opere di decongestione viaria e di dotazione di nuova edilizia scolastica, nuovi servizi decentrati e riqualificazione urbana delle frazioni. A unire e a far dialogare questi tasselli una mobilità e una viabilità che abbia l’obiettivo di migliorare e rendere più fluida la circolazione stradale attraverso il riequilibrio del rapporto tra il muoversi con l’auto privata e altri mezzi di trasporto, cogliendo anche il risultato di un minor tasso di inquinamento atmosferico e di una superiore vivibilità di fasce urbane ora di fatto ‘ostaggi’ della dittatura dell’auto. La conclusione entro il 2020 delle 11 opere per l’ammodernamento del sistema fognario farà di Rimini una delle poche città europee ad altissima intensità turistica, in grado di presentarsi al mondo e dunque di essere ancora più competitiva e concorrenziale per l’altissima qualità delle sue acque marine e dei suoi sistemi di controllo”.

“La sfida dei prossimi cinque anni di governo di Rimini – ha proseguito il Sindaco – si gioca sul tavolo della sicurezza, termine inteso nell’accezione più ampia di significati: sicurezza del lavoro, sicurezza del futuro, sicurezza di una buona sanità e di buoni servizi sociali, sicurezza di servizi scolastici all’altezza, sicurezza di risposte celeri da parte degli Enti pubblici, sicurezza dei comportamenti di chi è chiamato a rappresentare i cittadini, sicurezza dei diritti, sicurezza di essere al riparo dalle aggressioni dell’illegalità e della criminalità. Non sarà compito semplice. Rimini si pone l’obiettivo di dare certezze e protezione sociale in un tempo di grande incertezza”.

“All’indomani dello straordinario successo elettorale di due mesi fa si è parlato di ‘caso Rimini’ o di ‘laboratorio Rimini’. Il progetto, della coalizione prima e della maggioranza consigliare ora, è un patto per il cambiamento. So bene che in un’Italia in cui l’ipocrisia corre parallela alla tentazione della scorciatoia riservata o dell’accordo sottobanco, questa strada che abbiamo intrapreso ha suscitato critiche. Che ritengo legittime, ma sbagliate. La decisione di presentarci assieme, sotto la bandiera di un programma comune, non è stata frutto di ambizione o di sete di potere. E’ frutto del desiderio di vivere a Rimini e renderla sempre più città accogliente per noi e per chi verrà dopo di noi. Il valore della nostra scelta sta proprio qui: nella passione per questa città e nel progetto, dichiarato, per cambiarla. Ed è un valore – conclude il sindaco – che ci accomuna tutti, che ci permette di superare diffidenze e diversità di vedute su singoli argomenti, che ci permette di essere forti dei nostri percorsi e per questo curiosi e coraggiosi di aprirne altri, attorno a un progetto per la città e per i riminesi e non per un partito e ‘pochi eletti’ ”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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