Rimini, chiusura Ufficio Postale Via Mantegazza

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L’amministrazione comunale incontra i referenti di Poste Italiane

RIMINI – Incontro ieri mattina tra Amministrazione Comunale di Rimini, rappresentata dal sindaco Andrea Gnassi, e dagli assessori Eugenia Rossi Di Schio e Mattia Morolli, e i rappresentanti di Poste Italiane sul problema dell’annunciata chiusura unilaterale dello sportello di via Mantegazza, contro la quale residenti e attività commerciali hanno raccolto centinaia di firme nelle ultime settimane.

L’incontro odierno è stato a tratti teso, considerando come l’amministrazione comunale di Rimini abbia portato al tavolo della discussione tutte le ragioni dei cittadini e quelle dello sviluppo futuro di quel quadrante urbano. “Bisogna saper leggere il processo di cambiamento che è in atto in città, che è orientato alla riqualificazione di marina centro con l’asse monte mare del nuovo sottopasso della stazione e il rifacimento del lungomare. Il Comune sta facendo grandi investimenti in quella zona, dove sono previste nuove funzioni che potrebbero perfino portare a potenziare quell’ufficio postale e non a chiuderlo. Un processo importante nel quale è previsto, in quell’area, anche una riorganizzazione del trasporto pubblico locale. Stiamo parlando di una zona in grande crescita, dove stanno nascendo nuove attività commerciali e dove stiamo registrando un trend di crescita sia nelle performance che nelle tendenze, per le quali credo che la vostra decisione sia in controtendenza.” Sono state queste le parole con le quali il Sindaco Andrea Gnassi oggi, nella sala della Giunta, ha ribadito la sua posizione ai 3 responsabili della zona ‘Macro Area Centro Nord’ di Poste Italiane.

Una zona strategica per la città in cui sono presenti 200 attività commerciali al servizio di oltre 11 mila residenti, che aumentano enormemente nel periodo estivo e dove l’ufficio Postale svolge una funzione primaria d’erogazione di servizi per la vita della collettività. Ecco le ragioni di questo incontro voluto dall’amministrazione per chiedere a Poste italiane di rivedere la decisione presa.

I dirigenti di Poste Italiane, hanno ascoltato, le richieste e le motivazioni del Sindaco, che si è fatto portavoce dei promotori della raccolta firme, nell’incontro avvenuto in Comune lo scorso 13 gennaio, ma hanno ricordato che la chiusura dell’ufficio Postale di Via Mantegazza, previsto fra circa 2 settimane, rientra nell’ambito di un processo nazionale già deciso. I referenti hanno ricordato che il servizio per l’area in questione sarà potenziato con l’apertura di un nuovo sportello nell’ufficio postale di via Tripoli e hanno ribadito l’importanza delle collaborazione strategica con il comune, la condivisione delle informazioni rendendosi disponibili a riconsiderare nuove aperture, alla luce degli interventi che il Sindaco ha enunciato. Sono stati chiesti maggiori dettagli su tutti i lavori in programma e le tempistiche sia per quanto riguarda la riqualificazione della zona stazione, che in riferimento ai lavori del nuovo lungomare.
L’incontro si è concluso con l’impegno da parte di Poste Italiane di valutare la nuova situazione rappresentata e tutte le prospettive possibili che porterà la riqualificazione di quella zona per considerare la possibilità di aperture di nuovi uffici postali, in quelle aree in cui i progetti hanno inserito nuove funzioni al servizio del territorio.

“Prendiamo atto degli impegni presi da Poste Italiane– conclude il sindaco- ma certo oggi non possiamo essere soddisfatti come città e come cittadini dall’esito interlocutorio di questo confronto. Il mantenimento dei servizi in quella zona non è solo una richiesta, sacrosanta, di servizio per residenti e imprese che lì gravitano ma una prospettiva stessa di crescita e sviluppo economico per Poste Italiane. Non si capirebbe da ogni punto di vista il perché di una scelta di questo tipo. Ci auguriamo che il quadro complessivo rappresentato in data odierna porti a un rapido ripensamento su una decisione che sarà sì nell’ambito di un piano nazionale ma che in chiave locale risulterebbe letteralmente incomprensibile”.