Due gli appuntamenti in programma invece per la giornata di domenica 29 gennaio. Nel pomeriggio, dalle 17, la sala del Sala del Giudizio del Museo della Città ospiterà la conferenza dello storico Georges Bensoussan, responsabile editoriale Mémorial de la Shoah Parigi. Titolo dell’incontro Dal popolo di troppo allo Stato di troppo. La Shoah, una memoria vana?: l’incontro sarà introdotto da Laura Fontana, responsabile Attività di Educazione alla Memoria e Responsabile Italia Mémorial de la Shoah Parigi.
Georges Bensoussan è uno dei maggiori storici della Shoah a livello internazionale che da tempo riflette sul processo di manipolazione politica e di distorsione a cui soggiace la memoria del genocidio ebraico nelle società occidentali. È autore di numerose pubblicazioni sul tema dell’ebraismo, della Shoah e del sionismo, tradotte in numerose lingue. Il 24 novembre 2008 la Fondation Jacob Buchman di Parigi gli ha conferito il Prix Mémoire de la Shoah. A seguire dibattito coordinato da Maria Rosaria Di Dedda e Loretta Nucci, docenti di scuola secondaria II grado (ingresso libero).
Il terrore nei sogni del Terzo Reich è invece il titolo dello spettacolo teatrale prodotto da Korekané, ideato e diretto da Chiara Cicognani ed Elisabetta Gambi, in scena sempre domenica alle 21.30 al Teatro Novelli. Lo spettacolo è ispirato al libro della ricercatrice Charlotte Beradt “Il Terzo Reich dei Sogni”, frutto di un’ampia ricerca sui sogni fatti dai cittadini tedeschi sotto la dittatura hitleriana, tra il 1933 e il 1939. La maggior parte del materiale raccolto mette in evidenza la forza persuasiva della propaganda e il clima di terrore scaturito da un regime del quale era impossibile dubitare. Dalle interviste ai sognatori effettuate dalla Beradt emerge, infatti, che pur in presenza di una forma di dissenso rispetto all’ideologia nazionalsocialista, queste persone ritenevano di potersi esprimere liberamente solo attraverso il sogno, ma anche in quell’ambito temevano di lasciarsi andare e di venire scoperti. Queste testimonianze mettono in evidenza, in forma onirica e quindi surreale, la completa dissociazione interiore che si veniva a creare nell’animo dei tedeschi che vissero sotto il regime nazista, il cui comportamento fu all’insegna di sentimenti e atteggiamenti contraddittori e opposti come l’odio per la dittatura di Hitler, la paura di venire denunciati alla Gestapo per qualunque gesto interpretabile come dissenso, il senso di colpa per non riuscire a reagire e opporsi, nonché un lacerante desiderio di appartenenza alla comunità nazionale. (ingresso gratuito, per le scuole prenotazione obbligatoria).
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