RIMINI – Sono spesso le segnalazioni e gli esposti ad attivare Polizia Locale e Ausl nel controllo mirato di quelle attività che come le estetiste, in questo caso ma non solo, svolgono all’interno delle proprie abitazioni senza i titoli e le autorizzazioni necessarie allo svolgimento dell’attività. Si tratta di casi che, come quello della professione di estetista, non potrebbero mai svolgersi in casa nemmeno presentando, così come previsto dal Regolamento per l’esercizio delle attività di acconciatore ed estetista del Comune di Rimini, una regolare SCIA al Suap del Comune di Rimini.
E’ per contrastare questo fenomeno e far rispettare il regolamento che, oltre alla leale concorrenza, tutela sotto tutti i punti di vista, dall’economico al sanitario, gli utenti, siano essi interessati o anche in semplice rapporto d’amicizia, Polizia locale e operatori di Ausl svolgono controlli congiunti sui casi segnalati o di cui vengono nel corso della propria attività d’indagine a conoscenza.
Non è raro infatti che prestazioni estetiche o di parrucchiera vengano addirittura promosse sui social, così come spesso, in maniera dettagliata, giungano a Polizia locale e Ausl segnalazioni dettagliate e indicanti nomi, cognomi, luogo di residenza che corrispondeva al posto dove veniva eseguita il lavoro, recapito telefonico e tipo di prestazione offerta.
Tutte informazioni che danno origine a controlli mirati e congiunti, proprio come quello della persona che al momento del sopralluogo stava operando con una fresa per rimuovere il gel semipermanente ad una cliente sedicente amica, il cui rumore era udibile dall’esterno dell’appartamento. La persona interessata, pur avendo vari attestati di frequenza di vari tipi di corsi di formazione, non aveva quello per la professione di estetista, ma in ogni caso non avrebbe potuto svolgere l’attività in casa, in cui è stato poi riscontrato la presenza di attrezzatura e strumenti professionali da estetista. Il regolamento prevede il divieto assoluto di effettuare tali prestazioni, anche a titolo gratuito, specie per il livello di igiene e di specializzazione richiesto, al fine di escludere la trasmissione di malattie. La persona in questione è stata sanzionata per una cifra pari a circa 1500 euro e il Suap, una volta ricevuto il verbale, ha disposto il divieto immediato di prosecuzione dell’attività.