RIMINI – Di seguito il discorso del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad tenuto oggi pomeriggio in piazza Cavour nella cerimonia che ha dato il benvenuto al nuovo Vescovo di Rimini, mons. Nicolò Anselmi:
Eccellenza, caro Vescovo Nicolò, benvenuto.
E benvenuto è la parola più semplice, più bella, più vera.
Sicuramente, Monsignor Nicolò, queste giornate saranno per Lei infinite, frenetiche, piene di cose e di consigli. Con tanto affetto e altrettanta buona volontà, in parecchi Le spiegheranno cosa è e cosa non è Rimini. Non so che idea si sia fatta di noi.
Noi, di Lei, sappiamo che lascia un pezzo del suo cuore a Genova: segno evidente, questo, di una fede e di un lavoro che hanno agito in profondità e con straordinaria empatia nell’anima della comunità ligure.
Sappiamo che ama profondamente il mare e che preferisce muoversi in scooter o in bici: Rimini potrà offrirle queste stesse cose. Ma quello che davvero conta e conterà è il cuore.
Eccellenza, le caratteristiche e le differenze spesso diventano luoghi comuni, che ci fanno sorridere oppure dai quali ci difendiamo. Ma, credo, che per Rimini il significato di ‘luogo comune’ stia oggi in questa piazza, dove condividiamo, con le nostre diversità, un benvenuto, un impegno e una promessa per il futuro da realizzare insieme.
Questa piazza, Eccellenza, con tutte le persone che la guardano e che Lei sta adesso guardando, racconta la nostra storia. La nostra storia, come concentrarla in due parole? Posso dirLe che alla base delle luci (e delle ombre) con le quali veniamo, molto spesso, raccontati sta una enorme umanità, che poi sublima in una concreta cultura dell’accoglienza.
Il filo che sottende tutto questo è la ‘simpatia’, nel suo esatto significato originale: ‘sentire e soffrire insieme’. Non ci hanno regalato nulla. Chi siamo oggi lo abbiamo conquistato spaccandoci schiena e unghie; e continuiamo a farlo, nonostante adesso le nostre mani siano morbide e pulite.
Se Papa Francesco avverte: ‘Bisogna provare ad agire di persona invece di limitarsi a osservare e criticare dal balcone l’operato degli altri’, a noi, con i nostri pregi e i nostri limiti, il balcone non lo ha mai offerto nessuno. E non ci interessa.
È questo, principalmente, ciò che possiamo dirle sul nostro conto, assieme al più sincero dei ‘Benvenuto’.
Sapremo sorprenderla, sapremo conquistare il Suo cuore con il nostro mare e con le nostre piste ciclabili; ma, prima di ogni cosa, ci vorrà bene per quello che siamo.
Per informazioni può chiedere a Monsignor Francesco Lambiasi. Grazie Francesco per quello che hai fatto e hai dato in uno dei periodi più difficili della storia di tutti.
Buon lavoro Nicolò. C’è un futuro da costruire insieme.
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