La rassegna nata con il titolo di Antico/Presente si svolgerà il 10, 11, 12 giugno
RIMINI – Giunge alla diciottesima edizione il Festival del Mondo Antico, la rassegna nata con il titolo di Antico/Presente alla fine degli anni ’90 da un’idea di Marcello Di Bella.
Un appuntamento che si rinnova dal 10 al 12 giugno 2016 con il titolo “Ereditare il futuro, il patrimonio culturale tra memoria e damnatio” che trae ispirazione da un tema di grande attualità quale la memoria, linfa della storia e dell’identità di popoli e culture.
Un concetto che sarà affrontato da molteplici punti di vista (quelli della letteratura, della filosofia, della storia, arte, archeologia, religione, economia e antropologia) e con formule diverse (dalla lectio magistralis agli incontri a più voci) sempre con un’attenzione al rapporto fra passato e presente e con uno sguardo proiettato sul panorama internazionale.
L’apertura venerdì 10 giugno alle ore 21, è affidata alla lectio magistralis di Luciano Canfora che rifletterà su “Chi sono gli antichi?”. Nella giornata di sabato il primo incontro presieduto da Angelo Varni vedrà Roberto Balzani, Lorenzo Casini, Pietro Giovanni Guzzo confrontarsi intorno all’idea del patrimonio culturale.
Il Festival si aprirà quindi a scenari mediterranei attingendo alla storia più recente e alla cronaca che porta alla ribalta l’urgente necessità di preservare il patrimonio storico-artistico e, con esso, la memoria delle civiltà dalla distruzione perpetrata per incuria o per violenza. A iniziare dal territorio nazionale e dalle problematiche connesse alla ricchezza e alla diffusione capillare del suo patrimonio: emblematico il sito archeologico di Pompei cui sarà dedicato l’appuntamento “Pompei, troppo straordinaria?” con Francesco Erbani, Pietro Giovanni Guzzo, Andreas M. Steiner per poi volgersi ad Oriente insieme a Franco Cardini e Sergio Valzania.
Ma il Festival guarda anche alla regione balcanica ferita dalla guerra e all’Africa mediterranea dove ci condurrà il momento dedicato al ricordo di Mario Luni, un “amico” del Festival che per anni ha guidato la missione archeologica italiana a Cirene, l’“Atene d’Africa”.
Il ricordo di un altro grande protagonista della cultura, Antonio Cederna, nel ventennale della sua scomparsa, rivivrà nelle parole di Vezio De Lucia, Maria Pia Guermandi, Rita Paris che faranno il punto sul Belpaese. In questa occasione sarà proiettato il trailer della puntata incentrata sulla sua figura, che fa parte del progetto “Italia. Viaggio nella Bellezza” di Rai Storia.
Si offriranno anche occasioni di confronto sui modi di fruizione dei luoghi che tramandano la memoria della nostra storia rivivendo la stagione del Grand Tour per giungere a esplorare i nuovi volti di un turismo sostenibile che attraversa l’Italia sulle tracce degli itinerari settecenteschi.
La città di Rimini che nei secoli ha subito profonde lacerazioni, per cause naturali o per mano dell’uomo, è protagonista dell’incontro “La memoria dell’antico nell’archeologia riminese: passato, presente e futuro” affidato alle voci di Anna Bondini, Renata Curina, Luigi Malnati, Maria Luisa Stoppioni.
La serata di sabato ospiterà, nella Corte degli Agostiniani, uno degli appuntamenti particolarmente attesi: Paolo Matthiae dialogherà con Fabio Isman intorno al tema “Distruzione e rinascita”.
Domenica sera il Festival si congeda con lo spettacolo “Quando guidavano le stelle” di Alessandro Vanoli affiancato, per le letture sceniche, da Silvio Castiglioni.
Un’edizione, quella del 2016, allargata a comprendere diverse realtà del territorio messe in rete per valorizzare le specificità di ciascun luogo. Aderiscono alla manifestazione il Comune di San Leo che ospiterà sabato 11 Franco Cardini nella conversazione “Storie d’Oriente: Istanbul, Gerusalemme e Samarcanda”; il Museo Archeologico di Verucchio che domenica 12 farà da sfondo all’incontro con Giovanni Brizzi dal titolo “Storie di eroi, di guerrieri, di popoli” incentrato sulle origini della guerra così come la concepiscono le aristocrazie greche ed etrusco-romane; il Museo del Territorio di Riccione che guarda ai più giovani con il laboratorio “I Lamassu assiri e la memoria minacciata” in programma sempre domenica così come il dialogo fra Domenico Quirico e Alessandro Vanoli al Museo della Regina di Cattolica. E infine aderisce una realtà quale l’Archivio di Stato di Rimini, luogo per antonomasia della memoria che nel pomeriggio di sabato.si apre al pubblico con una visita guidata alla mostra “Dall’arco al ponte, una tappa in Archivio.Rimini nell’epoca fascista raccontata agli studenti”.
Tante le collaborazioni con enti e associazioni a partire dal Centro Studi Vitruviani, dalla Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna e dall’Istituto di Scienze religiose “A. Marvelli” che ha curato l’appuntamento “Custodire la bellezza” in cui sviluppa il tema dell’“eredità del futuro” in relazione ad arte sacra, memoria e identità, al fine di sottolineare il necessario recupero di quel rapporto vivo e vitale con il ricco patrimonio di beni culturali ecclesiastici che rappresenta la parte più cospicua del deposito artistico del nostro paese.
L’attenzione al turismo sostenibile è il filo conduttore che unisce più proposte: dall’incontro sul nuovo Grand Tour, promosso da Dimora Energia (scuola permanente di risorse rinnovabili e antiche tecniche di costruzione), alla Gran fondo cicloturistica sulla via protostorica organizzata dal Centro Internazionale di Ricerche sulla Viabilità Antica e sulle Vie di Comunicazione fra i Popoli, in collaborazione con EuroBike Riccione ed ACSI Ciclismo.
Un nutrito programma di visite guidate arricchisce il Festival portando alla scoperta di luoghi noti o meno noti e fa rivivere spazi cittadini attraverso le opere che hanno restituito. Itinerari che incrociano le vie della Città con le sale del Museo e con alcune delle mostre della Biennale Disegno Rimini.
Un’altra importante collaborazione è quella con il Visitor Center di recente apertura: ARimini Caput Viarum è un luogo di narrazione, un percorso multimediale ed interattivo che offre al visitatore l’esperienza unica di rivivere la storia di Ariminum, l’antica Rimini romana, con i suoi tesori e le sue bellezze, proponendo suggestioni per intraprendere coinvolgenti itinerari.
Uno spazio innovativo realizzato con i Fondi Europei del Programma Ipa Adriatic – Cross Border Cooperation 2007-2013 all’interno di “HERA – TOURISM OF ADRIATIC HERITAGE“ quale iniziativa pilota per lo sviluppo di nuove strategie indirizzate alla valorizzazione, alla promozione e alla sostenibilità del turismo culturale nell’area adriatica.
L’iniziativa è organizzata dai Musei Comunali di Rimini con l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna e con la Società editrice Il Mulino.
Come già per le edizioni precedenti hanno concesso il patrocinio il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, la Regione Emilia-Romagna, la Scuola di Lettere e Beni culturali – Alma Mater Studiorum Università di Bologna, la Commissione Nazionale per l’UNESCO.
Il Festival ha come media partner la Rivista “Archeo” e si avvale del supporto di Lepida spa e del contributo della Camera di Commercio di Rimini.
Cura e organizzazione di Maurizio Biordi, Angela Fontemaggi, Orietta Piolanti (Musei Comunali di Rimini),Valeria Cicala (IBACN), Antonella Sambri (Il Mulino).
http://antico.comune.rimini.it/
Piccolo Mondo Antico Festival
A fianco delle iniziative per gli adulti Piccolo Mondo Antico Festival offrirà ai ragazzi tante proposte nuove, inerenti il tema dell’edizione, con un’apertura sulla città e i suoi monumenti. Il tutto all’insegna del gioco, della creatività e del divertimento, in una narrazione che non può prescindere dall’esperienza e dal coinvolgimento plurisensoriale.
Un invito rivolto ai più piccoli, a partire dai 3 anni, e ai ragazzi che possono sperimentare attività e divenire via via protagonisti di storie narrate o artigiani e artisti in erba.
A fare da sfondo è sempre la città romana, con la sua storia, i suoi personaggi, i suoi segni, con un tuffo nella più lontana preistoria e nelle grandi civiltà dell’antico Egitto e dell’Assiria, o anche nella Rimini malatestiana.
Il Museo della Città ospita botteghe di mosaicisti, pittori, decoratori… Ciascuno, con le proprie mani, potrà essere autore del suo mosaico, del suo piccolo quadro o della sua scatola della “memoria” in cui raccogliere oggetti legati ai ricordi lasciando anche spazio per custodire oggetti di ricordi “futuri”.
Oltre a cacce al tesoro, giochi, indovinelli e originali percorsi di visita, il “racconto” sarà protagonista di diverse proposte animate: sul filo di storie affascinanti e magiche, bambini e ragazzi entreranno nel mondo di personaggi mitologici fra eroi, streghe, mostri e potranno rivivere il drammatico momento della distruzione della domus del Chirurgo o andare nell’antica Ercolano sulle tracce di un… prosciutto!
E per la prima volta nel museo il “divieto di toccare” si trasforma nell’invito a esplorare col tatto le opere selezionate lungo la Sezione archeologica in un percorso che coinvolge anche bambini ciechi e ipovedenti, realizzato in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi (Rimini).
Nella mattinata di domenica il Festival esce in piazza nello spazio antistante la Domus, con giochi di strada amati dai bambini romani e laboratori in cui costruire il proprio scudo o restituire l’immagine dell’Arco di Augusto come si presentava all’epoca della sua costruzione. Gli studenti di III A della sezione classica del liceo “G.Cesare – M.Valgimigli” di Rimini condurranno i bambini nel mondo incantato delle opere del museo e dei monumenti della città attraverso narrazioni per piccoli pescatori di storie nate dall’incontro con il progetto MuNa (Musei di Narrazione).
Anche il Museo degli Sguardi. Raccolte Etnografiche di Rimini, sul colle di Covignano, si apre ai più piccoli per un laboratorio ispirato ai gioielli del Nuovo Mondo e alle loro storie in cui lavorare le lamine di metallo a sbalzo o incisione come gli antichi artigiani Incas.
Per partecipare alle attività (escluse quelle che si svolgono nella piazza) occorre prenotare telefonicamente (tel. 329.2103329 da lunedì a venerdì ore 9-13 e nei giorni del Festival). E richiesta quota di partecipazione (4.00 €).
Cura e organizzazione di Angela Fontemaggi e Orietta Piolanti con la collaborazione di Maddalena Mauri (Musei Comunali Rimini)
http://antico.comune.rimini.it