RIMINI – Con la chiusura del 2020, e gli ultimi atti amministrativi approvati proprio il 31 dicembre scorso, sono arrivate a 51 in tutto le iscrizioni delle attività storiche del Comune di Rimini, nell’Albo delle Botteghe Storiche.
Con le ultime 7 attività commerciali, iscritte nel mese di dicembre, infatti il prestigioso e conveniente elenco del Comune di Rimini superala quota 50 e si conferma come un importante riconoscimento per quelle attività che rientrano a pieno titolo nella storia della città. L’iscrizione all’Albo rappresenta anche un’opportunità per i titolari che potranno usufruire delle agevolazioni previste dalla no-tax area, il pacchetto di misure messe in campo dal Comune di Rimini a sostegno del settore commerciale e produttivo. La registrazione infatti consente alle attività iscritte di ottenere un contributo calcolato sulla base della TARI, che si aggiunge alla cancellazione delle spese del diritto di segreteria previsto per l’iscrizione che ammontava a 150 euro e che ora invece prevede la sola imposta di bollo da 16 euro.
Le ultime 7 attività iscritte sono il “Ristorante Da Rinaldi” (via San Paolo 70); il negozio di abbigliamento “Elio’s”, in via IV Novembre 23; il “Panificio Fellini”, in corso d’Augusto 215; il “Bar Cecchini”, a Spadarolo in via Marecchiese 309; “Foto Alfredo” a Torre Pedrera in via Tolmetta 3; il “Ristorante Da Gino”, in via Tomasetta 1; e la “Trattoria Da Gambon”, in via Montefeltro 19/a.
Tirando le somme, in totale nel 2020 sono state iscritte in tutto 35 botteghe storiche, erano infatti 16 quelle iscritte al 31 dicembre 2019. Un caleidoscopio di attività diverse che lavorano in settori differenti ma sono tutte accomunate da una lunga storia alle spalle, richiamata e ricordata anche negli ambienti, negli arredi, nell’architettura dei locali stessi. Analizzando la specifica attività di ciascuna, delle 51 botteghe storiche iscritte, 25 sono quelle del settore commercio di cui 3 alimentari, 1 supermercato, 2 farmacie, 19 commercio di generi non alimentari di vario tipo. Sono in tutto 23 le attività che si occupano di somministrazioni di alimenti e bevande, di cui 12 ristoranti/trattorie/pizzerie, 7 pub/birrerie e 1 piadineria. Le ultime 3 sono di carattere artigianale.
“Il superamento della quota 50 – spiega Jamil Sadegholvaad – è un segnale importante che conferma l’efficacia di quest’iniziativa, un progetto nato nel 2009 che grazie alle agevolazioni che abbiamo inserito dalla no-tax area, ha preso concretamente il via e si sta rivelando una efficace forma di sostegno. Un pacchetto di misure che abbiamo voluto mettere in campo in aiuto del settore commerciale e produttivo. Questo Albo infatti non vuole solo testimoniare un pezzo della nostra storia e della nostra identità sociale e culturale, ma intende sostenere e promuovere la crescita delle attività del tessuto economico riminese e dei negozi di vicinato.”
Ricordiamo che l’Albo Comunale delle Botteghe Storiche e dei Mercati Storici è stato istituito nel Comune di Rimini dall’agosto 2009 in seguito all’approvazione della legge sulla “Promozione e valorizzazione delle botteghe storiche”. Per ottenere l’iscrizione è necessario soddisfare tre condizioni principali, 1. Svolgimento da almeno 50 anni continuativi della stessa attività, nello stesso locale (o area pubblica) e con le stesse caratteristiche originarie. 2. Radicamento nel tempo dell’attività, evidenziato da un “collegamento funzionale e strutturale degli arredi con l’attività svolta”. 3. Caratteristiche esteriori proprie della “Bottega Storica”: nei locali o nell’area devono essere presenti “elementi di particolare interesse storico, artistico, architettonico e ambientale”, oppure “elementi particolarmente significativi per la tradizione e la cultura del luogo”.