Rimini, 46 le persone “svantaggiate” assunte con le clausole sociali negli appalti pubblici

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comune di Rimini logoRIMINI – Madri sole e donne over 55 in carico ai servizi sociali, ma anche lavoratori licenziati in seguito alla crisi e con minori a carico, queste le principali “categorie” di persone comprese nei 46 nuovi contratti a tempo indeterminato resi possibili grazie alle clausole sociali negli appalti pubblici del Comune di Rimini, attivato dai primi mesi del 2013 per rispondere in maniera nuova al problema lavoro nelle fasce deboli della popolazione.

Un progetto reso possibile grazie ad un nuovo regolamento frutto della compartecipazione i diversi soggetti territoriali, confluiti poi in un “Gruppo di Raccordo” incaricato di fare da filtro tra persone in carico ai servizi e mondo del lavoro formato da tecnici del Comune di Rimini, del Centro per l’Impiego, dell’Ausl, da una rappresentanza delle Cooperative sociali di tipo B e una delle organizzazioni no profit.

Le clausole sociali negli appalti rientrano in un processo di ridefinizione delle politiche del Welfare e della coesione sociale,che sviluppa in particolare l’idea di favorire l’inclusione sociale delle persone svantaggiate attraverso opportunità lavorative. Si vuol così superare un approccio che guarda alle “condizioni di vita” per privilegiare la focalizzazione sulle capacità e risorse della persona, con il coinvolgimento attivo, in primis, del mondo della cooperazione sociale. Un processo che sempre più sarà approfondito in futuro, nell’ottica di garantire l’integrazione lavorativa alle fasce più deboli della società.