BOLOGNA – Sono partiti i cantieri per la rigenerazione del Quadrilatero Scalo-Malvasia – il comparto Acer tra le vie Malvasia, Pier de’ Crescenzi, Casarini e dello Scalo -, promossa dal Comune di Bologna in stretta collaborazione con Acer, il Quartiere Porto-Saragozza e Fondazione per l’Innovazione Urbana.
Il progetto prevede due fasi: la prima, quella appena avviata, di efficientamento energetico degli edifici residenziali; la seconda, di rigenerazione dei cortili degli immobili del quadrilatero, che diventeranno un nuovo giardino pubblico resiliente, aperto a tutti e punto di riferimento per gli abitanti del quartiere e non solo.
Il primo cantiere avviato riguarda l’edificio di via Casarini all’angolo con via Pier de’ Crescenzi: gli interventi in corso prevedono la sostituzione degli infissi, il rifacimento delle facciate e la realizzazione di un sistema di isolamento a cappotto dell’intero edificio. Si proseguirà poi con gli altri due condomini, uno in via Pier de’ Crescenzi e l’altro in via Malvasia.
L’intero progetto è stato accompagnato da un percorso di ascolto e coinvolgimento degli abitanti partito già nel 2017 con i primi laboratori di Quartiere realizzati dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana. Idee e suggestioni dei residenti ma anche bisogni e priorità, hanno trovato soluzioni nella progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi andando in particolare a definire le vocazioni d’uso del futuro nuovo padiglione polifunzionale, che verrà realizzato in sostituzione dell’ex palestra dismessa al centro del giardino.
Tutti gli interventi saranno realizzati entro due anni. Nei prossimi mesi continuerà il percorso di informazione e coinvolgimento dei cittadini che accompagnerà la fase di realizzazione degli interventi e la definizione degli usi futuri del nuovo giardino. I lavori nel giardino inizieranno prima dell’estate.
Il progetto preliminare ha vinto nel 2019 il bando della Regione Emilia-Romagna per interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana. L’importo ricevuto tramite questo bando è di 5 milioni di euro, cofinanziato al 50% da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna. A questi il Comune di Bologna ha aggiunto un ulteriore stanziamento di 1 milione e 300 mila euro.
Le fasi definitive ed esecutive del progetto sono state elaborate da StudioSilva e Mate.