Un 74enne ha urtato un mezzo del Pettirosso mentre era in corso un intervento per un cinghiale investito da un’altra auto. Per il conducente patente ritirata e veicolo sequestrato
MODENA – Ha urtato un mezzo del Pettirosso, l’associazione che si occupa anche di recuperare gli animali feriti, fermo sul ciglio della strada per un intervento in corso su un cinghiale investito. Dopo essere stato fermato dalla Polizia locale di Modena, però, il conducente 74enne ha rifiutato di sottoporsi all’alcoltest per accertare l’eventuale condizione di ubriachezza e per questo motivo sarà denunciato con l’accusa di guida in stato di ebbrezza. L’episodio è avvenuto in strada Bellaria poco prima delle 22 di domenica 19 febbraio.
Come ricostruito dall’Infortunistica, la vicenda si è sviluppata nei pressi dell’incrocio con stradello Nava, dove intorno alle 21 era avvenuto lo scontro tra una Hyundai guidata un 35enne ucraino che vive in città e un ungulato. Sul posto, quindi, si erano portate le pattuglie della Polizia locale e i volontari del Pettirosso per i rilievi sull’investimento. E proprio in quel punto, mentre erano in corso gli accertamenti sul sinistro e le operazioni di recupero dell’animale selvatico, è transitato il 74enne, residente in un comune dell’Appennino modenese. Il veicolo stava procedendo in direzione della periferia e alcuni automobilisti ne avevano già segnalato alla Sala operativa la marcia a “zig zag”.
L’uomo era appunto al volante della sua Opel Agila, su cui trasportava anche una passeggera, quando ha urtato una vettura Ford dell’associazione, presente sul posto con due veicoli. Il conducente, subito raggiunto dagli operatori della Polizia locale, è apparso in uno stato di presunta alterazione ed è stato invitato, dunque, a effettuare l’esame dell’alcoltest che ha rifiutato. Di conseguenza, come prevede la legge, gli sarà contestata la violazione dell’articolo 186 del Codice della strada, proprio come se la rilevazione, se effettuata, avesse accertato una presenza di alcol nel sangue tale da collocarlo nella terza e più grave fascia individuata dalle normative. Contestualmente gli è stata ritirata la patente e l’Opel è stata sottoposta a sequestro.
Sarà ora l’Autorità giudiziaria a decidere in quale misura applicare l’eventuale sanzione penale a carico del 74enne: l’ammenda (che va da 1.500 a 6mila euro), l’arresto (che può arrivare fino a un anno), la detrazione dei punti (dieci) e la durata della sospensione del documento di guida.