RIMINI – Fra le tradizioni marinaresche più radicate c’è la pesca “alla tratta”, un’attività corale dei borghi marinari, un momento di condivisione per la comunità di pescatori, e non, che viveva a Rimini.
Per tenere vivi i ricordi e queste antiche tradizioni, anche quest’anno l’associazione ONLUS “Rimini per tutti”, organizza rievocazioni della pesca alla tratta, una tecnica “povera” conosciuta fin dall’antichità.
Questo metodo, in uso sul nostro litorale fino agli anni Cinquanta e poi non più autorizzato, viene riproposto in esibizioni pratiche lungo il Litorale riminese in nome della salvaguardia delle tradizioni locali e per far conoscere la pesca dell’Adriatico che da sempre è stata fonte di sostentamento per la popolazione marinara riminese.
Per la stagione estiva 2022 si potrà ancora assistere e partecipare alle operazioni di pesca “alla tratta”: domenica 21 agosto 2022 dalle ore 10 sulla spiaggia di Rimini sud, al Bagno 89 Caldari. Si pratica dalla riva del mare, con le reti tirate a braccio da decine di pescatori, con le loro estremità portate in mare da una piccola imbarcazione a creare un arco.
Tutti possono partecipare all’esibizione pratica, dopo il ritiro delle reti, verso mezzogiorno, è prevista una degustazione di pesce, piadina e vino locale, offerta a tutti coloro che partecipano all’evento.
La rievocazione verrà ripetuta il 4 settembre al Bagno 68 (zona Lagomaggio, ritrovo ore 15) e il 18 settembre al Bagno 106/b di Rivazzurra Cocobeach (ritrovo ore 14).
Per scoprire il mondo della marineria riminese e delle tradizioni della pesca, da questa estate si possono trovare indicazioni e spunti interessanti attraverso il Museo diffuso della Marineria riminese. Uno spazio aperto, nel suggestivo Lungofiume degli artisti nella zona di San Giuliano Mare, fra gli storici capanni da pesca e i murales ispirati alle storie del mare, un luogo da poco allestito insieme alle scuole di Rimini e ai protagonisti della storia della marineria locale, che mette in relazione fra loro i luoghi simbolo del mare, disseminati per la città, come la Vecchia Pescheria, il Faro lungo il porto canale, i cantieri navali dei maestri d’ascia, il Mercato Ittico, il Mercato Coperto, l’antico Borgo marinaro di San Giuliano, il Museo della Città con un’importante sezione archeologica dedicata al mare, i capanni da pesca, fino ai principali centri di studio e valorizzazione, tra i quali il Museo di Viserbella e l’Associazione Vele al Terzo, che hanno collaborato attivamente all’intervento. Si tratta di un “museo senza barriere” il cui racconto espositivo inizia dalle sponde del fiume Marecchia, Lungofiume degli artisti e dei capanni da pesca di San Giuliano mare, dove, su plance appositamente illustrate con immagini e testi, ha inizio il racconto (info: www.museicomunalirimini.it/it/museo-diffuso-marineria-riminese)